"Obiettivo Tokyo 2020 sì, ma anche pugno di ferro contro pedofilia, alcol e droghe"
L'impegno del presidente della Federazione Italiana Sport Equestri in Conferenza stampa al Coni
“Abbiamo un presidente fortunato e capace”. Con queste parole, riferendosi a Marco di Paola, il numero 1 del Coni Giovanni Malagò ha dato il via, presso la Sala Rossa del Foro Italico, alla conferenza stampa della Federazione Italiana Sport Equestri. Tema, l'imminente stagione agonistica. Uno sguardo al futuro con un occhio sul passato. “Nel 2019 - ha dichiarato Malagò - questa federazione deve capitalizzare il 2018 in vista della qualificazione olimpica”. La vittoria del team azzurro a Piazza di Siena e la qualifica di Lorenzo De Luca alla finale di Coppa del Mondo di salto ostacoli, sono la punta dell'iceberg di “una disciplina che nel 2018 ha dato forti segnali di crescita. La partecipazione a Tokyo 2020 - ha sottolineato Marco di Paola - è il nostro principale obiettivo, sia per il salto che per il completo che - ha ribadito - mostra altrettante capacità competitive. Ma le Olimpiadi non sono le sole ad essere nel mirino della FISE 2019. Mi riferisco ai Giochi Paralimpici”. Il paradressage azzurro è, infatti, assoluto protagonista mondiale, grazie alla doppia medaglia d'oro ottenuta da Sara Morganti, atleta capace di riassumere in sé tutti i valori dell'equitazione che, per dirla con le parole del presidente Di Paola, “ha una missione sportiva, ma anche culturale e sociale”. E se il calendario 2019 ribadisce l'impegno sportivo, con eventi “must” come Piazza di Siena, il Longines Global Champions Tour Roma e Fieracavalli di Verona, la FISE rilancia la capacità organizzativa italiana grazie all'assegnazione, da parte della FEI, degli Europei giovanili di dressage (Cattolica) e dei Mondiali giovanili e giovani cavalli di endurance (Pisa San Rossore). “I risultati sportivi dipendono unicamente dal talento dei nostri azzurri e dei loro cavalli, ma la nostra Federazione, in qualità di ente regolatore dello sport, ha il preciso dovere assicurare loro la dovuta programmazione, prestando attenzione, non solo ai campioni di oggi, ma anche ai futuri campioni di domani. Ecco perché tengo molto a dare altrettanta importanza ai giovani, sotto il profilo agonistico, certo, ma soprattutto dal punto di vista sociale e culturale. Dopo i recenti casi di pedofilia che sono emersi nel mondo sportivo - anche nel nostro ambiente - la mia posizione è chiara e si traduce con un pugno di ferro. Siamo noi che diamo la licenza di istruire e siamo noi a dover espletare il nostro dovere nei confronti delle famiglie che ci affidano i loro figli. Per questo, oltre alla stesura di un codice etico, già attivo dallo scorso anno, dichiaro ufficialmente che farò tutto quello che è in mio potere per punire severamente tutto quello che incide sulla moralità di un istruttore e allontanare chi non rispetta le nostre linee guida. Il nostro ambiente deve essere pulito e per garantire ciò, il giro di vite riguarda anche la posizione netta di questa federazione contro alcol e droghe, oltre a ribadire il protocollo con Unire Lab, incrementando il nostro investimento per l'antidoping equino”.