Gran Premio della città di Londra
Ulane de Coquerie, da "criceto" a regina di Londra
È un bis quello firmato da Alberto Zorzi a Londra. Dopo la vittoria conquistata nel 2017, in sella a Contanga 3, l’azzurro è tornato in campo con una nuova alleata sotto la sua sella: Ulane de Coquerie. Ebbene, questo binomio, formatosi appena 10 mesi fa, ha siglato il Turkish Airlines Olympia Grand Prix, l’ormai tradizionalissimo Gran Premio della città di Londra (altezza 1 metro e 60), inserito nella tappa di FEI World Cup™ di salto ostacoli britannica. Un successo che apre un nuovo capitolo sulla vita di questa cavallina grintosa, che, nata nel 2008, prima di brillare sotto la sella del ventinovenne Zorzi, veniva definita un “criceto”. A raccontarlo è il suo ex proprietario, Stefano Magarò, che ne rimase affascinato 5 anni fa, nonostante la prima prova gli sia costata una caduta. “Sintomo di carattere ed energia. Sentivo - ha raccontato Magarò - che in lei c’era qualcosa di speciale e non ho mai cambiato idea, nonostante il disfattismo che avevo intorno. Ci ho creduto talmente tanto che, cosciente di non essere in grado di portarla ai livelli che meritava, l’ho venduta, tre anni dopo, a Jan Tops (campione olimpico a squadre a Barcellona’92, ndr), ben sapendo che la sua scuderia poteva contare su talenti come il nostro Alberto Zorzi”. Ulane chiama, Londra risponde. E la incorona tra i trenta binomi al via. Il caporale maggiore dell’Esercito Italiano e la sua nuova cavallina tutta pepe sono riusciti a mettere in cassaforte il primo netto utile per qualificarsi ad un barrage cui hanno avuto accesso cinque binomi. Il cronometro ha fissato in 27”42 il tempo che ha consegnato nelle mani del cavaliere azzurro la vittoria della gara. La piazza d’onore è andata proprio a Maikel Van der Vleuten in sella a Idi Utopia (0/0; 28”64), terzo posto per il portoghese Rodrigo Giesteria Almeida su Gc Chopin’s Bushi (0/0;28”69). Seguono, al quarto posto, l’altro cavaliere “orange” Doron Kuipers su Charley (0/0; 29”83) e, con 12 penalità in barrage, il tanto atteso Scott Brash in sella a Hello Jefferson (0/12; 43”97).