Gravina nuovo presidente della Federcalcio
Eletto con il 97.2% dei voti, ora il mondo del pallone si aspetta le riforme
«Un'occasione storica per rilanciare il calcio italiano». Così Gabriele Gravina ha accolto l'investitura da nuovo presidente della Federazione italiana giuoco calcio, verdetto peraltro scontato visto che l'ex numero uno della Lega Pro non aveva avversari nell'assemblea celebrata all'Hilton Rome Airport di Fiumicino. Per nulla scontata, invece, era la proporzione del trionfo del dirigente pugliese, incoronato addirittura con il 97,2% dei voti. Tutti, ma proprio tutti, hanno votato per Gravina. «È un carico di responsabilità notevole ma anche un segno di grande maturità e attenzione del mondo del calcio che vuole affrontare i temi importanti», ha riconosciuto Gravina allargando le responsabilità a tutte le componenti. «Questo risultato non dà alibi a nessuno, vuol dire che il calcio italiano ha maturato la consapevolezza della necessità del cambiamento. Ora dobbiamo ragionare con logiche di sistema, la partita va giocata tutti insieme. Il nostro sarà un percorso contro il tempo, ma la realizzazione delle nostre idee richiede tanta buona volontà: se condividiamo la strada, possiamo farcela e il tempo giocherà a nostro favore». Gravina ne è certo, anche se conosce e ammette le difficoltà di un mondo tradizionalmente diviso. Lo stesso mondo che, neppure nove mesi fa nello stesso luogo, aveva combinato un pasticcio mancando l'elezione del presidente e costringendo il Coni a nominare un commissario. «Noi avevamo percepito quel pericolo già lo scorso 29 gennaio e provato a evitarlo - ha sottolineato il presidente della Lega nazionale dilettanti Cosimo Sibilia, primo sostenitore di Gravina con il 34 per cento della sua componente - Oggi abbiamo rivendicato la nostra coerenza, proponendo la stessa soluzione: da qui parte il cammino di rilancio del calcio italiano». Sul tavolo di Gravina ci sono tante questioni da affrontare: «I primi atti ufficiali saranno relativi alle licenze nazionali, da varare in tempi rapidissimi affinchè non ci siano più zone grigie per l'iscrizione ai campionati - ha spiegato il nuovo presidente federale - Poi dovremo immediatamente mettere mano alla giustizia sportiva, serve certezza delle regole e dei tempi. La Serie B? Aspettiamo la conclusione dell'iter giudiziario, poi la strada è segnata: vogliamo arrivare a un format a 20 squadre per il prossimo campionato. Cosa temo in questo percorso di riforme? Le incertezze e le indecisioni. Conosciamo i problemi e le soluzioni sono sotto gli occhi di tutti, dobbiamo solo procedere con decisione e in fretta perchè il calcio italiano non può più aspettare. Ci vuole decisione, non dobbiamo deludere i milioni di tifosi». Al suo fianco Gravina troverà sicuramente la Fifa, rappresentata oggi a Fiumicino dal presidente Gianni Infantino: «Noi siamo con voi, siamo qui per aiutarvi perchè il calcio mondiale ha bisogno di una federazione italiana forte. Ho visto il programma di Gravina, è molto ambizioso e avrà bisogno di tutti voi: ricordate che potete risolvere i problemi al vostro interno, non avete bisogno della tutela di qualcun altro dall'esterno». E al fianco della nuova federazione ci sarà anche il Coni di Giovanni Malagò: «Il calcio italiano ha bisogno di remare tutto nella stessa direzione, concentrandosi sulle cose che tutti condividono a parole e a grandi linee. Oggi è una bella giornata, positiva: mi sono sempre augurato che ci fosse un largo consenso sul nuovo presidente». Con l'elezione già alle spalle, Gravina è già pronto a lavorare con tanta voglia e una certezza: non sarà facile trovare un consenso altrettanto largo per le riforme necessarie al calcio italiano.