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Pallotta risponde a Nainggolan: "Lavoro per la Roma ogni giorno"

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Il diesse Monchi col presidente Pallotta

Il belga lo accusa: "Non c'è mai". Il presidente replica: "Mi dispiace dica così perché lo reputo intelligente"

Alessandro Austini
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Nainggolan lo chiama in causa, Pallotta risponde. Deluso sì, ma senza veleno. Anzi, il contrario “perché Radja è uno degli atleti più intelligenti che io abbia mai incontrato” . Il caso nasce dall'intervista concessa dal Ninja alla Gazzetta dello Sport, in cui il belga non le manda a dire al presidente della Roma paragonandolo ai proprietari dell'Inter: “Qui ho trovato una società molto preparata, ci sanno fare, sono tutti presenti. Steven Zhang è sempre qua. A Roma - accusa Nainggolan - il presidente viene una volta all'anno…e io penso che una persona dovrebbe essere presente alla guida di una sua azienda. Sarebbe importante anche per i tifosi: ogni anno cambiano 3-4 giocatori importanti. Magari se ci fosse il presidente potrebbe spiegare meglio il perché di alcune scelte”. James Pallotta ha letto la traduzione dell'intervista di prima mattina a Boston, dove la notte scorsa ha seguito l'esordio vincente dei suoi Celtics in Nba contro Philadelphia insieme ai dirigenti giallorossi Monchi, Fienga e Calvo, volati lunedì scorso negli Usa per una serie di riunioni sulle strategie del club. Contattato da Il Tempo, il presidente ha risposto così alle frecciate di Nainggolan: “Mi dispiace sentire certe cose da lui – replica Pallotta – dice che non sono mai presente a Trigoria ma io sto lavorando ogni giorno sulla Roma. Ad esempio diversi dirigenti del club sono venuti a Boston questa settimana”. Compreso il dg Baldissoni, rientrato l'altro ieri in sede. Poi Pallotta si rivolge al belga con affetto: “Ho amato Radja – sottolinea a Il Tempo - e ci tengo molto a lui, è uno degli atleti più intelligenti che io abbia mai incontrato”. E ormai non sono pochi, visto che l'imprenditore bostoniano guida da 7 anni la Roma, oltre a far parte del gruppo di investitori a capo dei Boston Celtics. Nainggolan sperava di poter continuare a giocare nella Capitale e non lo ha mai nascosto. “È finita non per colpa mia – ha detto ancora il Ninja alla Gazzetta - almeno non del tutto. Sono rimasto deluso da alcuni comportamenti che come uomo non posso accettare. Io ho sbagliato, di sicuro, come quel video di Capodanno…però loro hanno fatto le cose senza dirmi niente. E invece da uomini veri ci si parla in faccia. La Roma voleva incassare soldi dalla mia cessione. Ho scoperto dopo che erano d'accordo con club stranieri che non avrei mai accettato, mi sono sentito trattato come un giocatore non importante, hanno fatto le cose alle mie spalle. A quel punto mi ha chiamato Spalletti e non ci ho pensato un attimo. All'inizio avevo rimpianti, ma qui sono stato accolto benissimo”. La verità della Roma è un'altra ma il botta e risposta dovrebbe finire qui. Aspettando la prossima puntata.

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