italia in caduta libera
Tragedia Nazionale: la B è a un passo
Dopo aver toccato il fondo, si può sempre iniziare a scavare. Parole e musica di Leonardo Bonucci. Il difensore della Juventus picchia forte, per un giorno veste i panni di tribuno della plebe e reclama nuove riforme per un calcio che sta andando alla deriva. “Abbiamo vissuto il punto zero un anno fa - sottolinea il difensore della Nazionale - e in un anno non è praticamente cambiato niente. Anzi, le cose sono anche peggiorate. Mi auguro che con le prossime elezioni del nuovo presidente federale si cominci a guardare del buono, perché lo merita l’Italia, lo meritano i suoi tifosi, lo meritiamo noi calciatori. La speranza è che venga attuata una riforma che possa migliorare il calcio italiano. Al nuovo presidente federale chiederei una riforma per far ripartire il calcio italiano e dare delle regole ferree. Gravina? Il Presidente dell’Aic Tommasi ha scelto di non schierarsi, ma questo non significa non sostenerlo, abbiamo fiducia nel nuovo presidente perché possa cambiare e migliorare il nostro calcio. In un anno non è cambiato nulla, siamo al 12 ottobre e la Viterbese, squadra della mia città, non ha ancora giocato una partita. Non credo che sia una cosa normale, mi auguro che si corra ai ripari”. Ma prima, bisogna correre in campo ed evitare di retrocedere in Nations League. Domenica sera contro la Polonia l’Italia sarà chiamata a giocarsi la partita decisiva che potrebbe già determinare la classifica del raggruppamento degli azzurri. La prestazione fornita dalla squadra di Mancini contro l’Ucraina è stata parzialmente convincente, e per questo il ct italiano sembra orientato a confermare la stessa formazione scesa in campo a Marassi. Il tridente leggero piace, Insigne schierato come finto centravanti non concede riferimenti agli avversari mentre l’estro di Bernardeschi e la velocità di Chiesa sembrano essere le armi più pericolose da poter utilizzare nella sfida di Chorzow. La comitiva italiana volerà questa mattina a Katowice, Mancini porterà con sé gli ultimi dubbi legati all’impiego di un centravanti di ruolo come Ciro Immobile. Ma nella mente dell’allenatore marchigiano è rimasta l’immagine di una squadra veloce, rapida, propositiva che nel primo tempo aveva dominato l’avversario. E’ piaciuto anche il centrocampo, con Verratti e Jorginho capaci di parlare la stessa lingua in mezzo al campo, e con il cagliaritano Barella in grado di mettere muscoli e polmoni al servizio della squadra. In Polonia non si può sbagliare, ne è consapevole anche Bonucci. “Contro l’Ucraina si è vista in campo un’Italia diversa, una formazione propositiva. Manca il gol, ma si sono visti tanti passi in avanti rispetto al recente passato”. In realtà manca anche solidità difensiva, considerando che la difesa italiana nelle ultime otto partite ufficiali ha sempre subito almeno un gol. L’ultima partita in cui l’Italia ha chiuso con la porta inviolata fu quella contro la Svezia che la estromise dal Mondiale di Russia: meglio non rivangare. Alle porte c’è un’altra sfida decisiva che potrebbe affossare ulteriormente l’intero movimento italiano. Ma Bonucci non appare preoccupato. “Sono fiducioso per la partita di domenica prossima contro la Polonia - afferma il difensore - rispetto alla gara di andata dovremo evitare di fare errori in fase di appoggio, perché consentirebbe loro di fare il gioco che prediligono con veloci ripartenze. Abbiamo l’obbligo di vincere perché retrocedere in Lega B significherebbe compromettere tante situazioni, tra cui le qualificazioni all’Europeo 2020 e quelle del prossimo Mondiale”.