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A Buenos Aires si discute la candidatura olimpica di Milano-Cortina

carlo santi
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La sfida italiana per conquistare le Olimpiadi invernali del 2026 è cominciata. Milano e Cortina vanno a braccetto, il gruppo di lavoro è guidato da Diana Bianchedi. L'ex campionessa olimpica del fioretto ricopre il ruolo di coordinatrice della candidatura olimpica. «Adesso guardo molto agli altri, ossia a Calgary e Stoccolma - ha detto la Bianchedi – e parlo poco del nostro dossier per non svelare i punti di forza. Noi siamo un po' indietro rispetto agli altri, ma recupereremo presto il tempo perduto». C'è euforia nel team italiano; Milano-Cortina sembra funzionare con l'accordo dei protagonisti politici, da Sala a Zaia, da Ghedina a Fontana, mentre in casa altrui qualcosa può incrinarsi. Calgary deve attraversare la tagliola del referendum popolare fissato per il prossimo 13 novembre mentre Stoccolma aspetta il varo del governo del Paese che dovrà firmare le garanzie economiche dei Giochi che dovranno essere presentate entro l'11 gennaio 2019. Il tempo non è molto... Il rischio, diciamo così, che la candidatura italiana si ritrovi da solo è reale, vincendo così anche prima di giocare anche se il Cio farà il tutto perché ciò non avvenga per dimostrare che l'interesse per le Olimpiadi è sempre vivo. Ma da Losanna il tifo è però per l'Italia. Diana Bianchedi ha parlato di sfida nella sfida per i Giochi italiani del 2026. «Abbiamo recepito le nuove norme dell'agenda 2020 e siamo gli unici che mettiamo gli atleti al centro del progetto. Siamo felici anche perché sentiamo il desiderio dei territori di avere questo evento». Milano e Cortina insieme senza Torino. Il progetto va avanti così, con queste due sedi, ma in futuro potrebbe esserci qualche apertura magari per un richiamo al passato, quello del 2006. La questione è solo politica ma il coinvolgimento piemontese sarebbe marginale. Diana Bianchedi al riguardo a questa possibilità ha sospirato: «Chi può dirlo?». Detto del ritardo in partenza, con la candidatura ufficiliazzata al Cio a Losanna solo una decina di giorni fa, in questi giorni, precisamente giovedì prossimo, verranno stilati gli appuntamenti saltati in precedenza per le visite del Cio. «I membri dovranno visitare i siti e i rappresentanti delle città», ha aggiunto la Bianchedi. Poi il gruppo italiano sarà a Tokyo il mese prossimo per una nuova riunione con il Comitato olimpico internazionale. I tempi sono stretti poiché la scelta della sede del 2026 avverrà a Milano, se non si cambierà sede, a settembre 2019. In quell'occasione il Cio verserà alla candidatura vincente un assegno di oltre 900 milioni di dollari per le spese da sostenere. E Milano con Cortina non spenderanno di più. Gli impianti ci sono tenendo conto che Cortina ospiterà nel 2021 i Mondiali e nel capoluogo lombardo occorre solo un palazzo dello sport per sostituire quello mai ricostruito caduto nel 1985. Milano, poi, potrebbe ospitare le gare del fondo e del biathlon che si svolgerebbero in città, a piazza Castello come già avvenuto in passato “sparando” la neve per l'evento.  

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