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Calcio, Berlusconi vuole il Monza. Con lui anche Galliani

Da sinistra Berlusconi e Galliani

Silvia Sfregola
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Il Monza è una bella e nuova idea. Silvio Berlusconi risiede di fatto a Monza, dal momento che il territorio di Arcore si trova proprio in provincia di Monza Brianza, a pochi chilometri dallo stadio Brianteo. Adriano Galliani invece a Monza ci è nato, davanti al mitico Ponte dei Leoni da cui è partita tutta la sua avventura sportiva e di vita vissuta. Dal Monza di Buriani e Tosetto al Monza di Berlusconi e Galliani, dal campo alla scrivania, dai gol agli affetti, il salto storico in avanti è evidente. La composizione del puzzle tutt'altro che complicata, dal momento che secondo alcuni rumors il passaggio dall'idea alla compilazione dei contratti, per il trasferimento della proprietà della Società Sportiva Monza 1912, potrebbe anche essere abbastanza breve. Come faceva in campo il Pippo Inzaghi dei tempi d'oro del Milan europeo e mondiale, anche Berlusconi e Galliani stanno per rivelarsi due grandi finalizzatori. Il calcio d'inizio all'operazione Monza (quarto classificato nel girone A di Serie C 2017-2018, poi sconfitto dal Piacenza) lo ha dato in prima persona Silvio Berlusconi, che vuol fare qualcosa per il territorio in cui vive. Un qualcosa che si possa tradurre in una squadra di giovani, di italiani, per dirla tutta di bravi ragazzi. Magari, già che ci siamo, con qualche tatuaggio e con qualche cresta in meno rispetto al terzetto Balotelli-El Shaarawy-Niang che riuscì a portare il Milan in Champions League nel 2013 (ultima qualificazione nell'Europa che conta ottenuta ad oggi dal Club rossonero) ma che fece poi fatica a trovare continuità ad alti livelli. Un Monza che possa essere serbatoio di tutte le Nazionali italiane, non solo la Prima squadra, ma anche le squadre giovanili: l'Italia Under 15, Under 16 e così via fino ai livelli più alti. Alla linearità e all'italianità del progetto, c'è da credere che Adriano Galliani possa aggiungere l'orgoglio squisitamente monzese. Dal momento che, in epoche storiche diverse fra loro, le altre province lombarde sono state quasi tutte in Serie A, dall'Atalanta al Brescia, dal Como al Lecco, dal Varese alla Pro Patria, dalla Cremonese al Mantova, tra quelle che mancano all'appello c'è per l'appunto il Monza. Ed è proprio questo il regalo che il presidente storico e l'ad storico del Milan vorrebbero fare a Monza e alla sua popolazione. Per Adriano Galliani sarebbe davvero un cerchio che si chiude. Lui è stato comproprietario e vicepresidente del Monza per ben dieci anni, dal 1975 al 1985, quando (il 31 dicembre 1985 per l'esattezza, non un giorno di più e non un giorno di meno), si dimise quando Silvio Berlusconi gli preannunciò che avrebbe preso, salvandolo, il Milan. Con il Monza, Galliani aveva sfiorato la Serie A nel 1978 perdendo all'ultima giornata sul campo del Modena e nel 1979 perdendo a Bologna lo spareggio con il Pescara. Lo stesso Galliani e Felice Colombo erano stati insieme vicepresidenti del Monza negli anni Settanta, prima di dare vita a due storie clamorosamente parallele: Colombo, nativo di Bellusco (sempre provincia di Monza e Brianza), venne chiamato nel Milan da Vittorio Duina e ne divenne presidente; Galliani, monzese doc, venne invece coinvolto da Silvio Berlusconi per diventare il capo-azienda del Club che sarebbe divenuto il più titolato al mondo. Fra pochi giorni, il figlio di Felice, Nicola Colombo, potrebbe continuare ad essere il presidente di un Monza di proprietà di Silvio Berlusconi e con amministratore delegato Adriano Galliani. Quando si dice quegli strani amori che prima o poi ritornano... A questo punto mancano solo all'appello un nome e un cognome. Ebbene sì, Ariedo Braida. A sua volta, lo storico ds rossonero, proprio nel momento in cui nel primissimo Milan lo stesso Berlusconi progettava l'acquisizione di Italo Allodi, venne promosso direttore rossonero su proposta e volontà di Adriano Galliani che ne aveva conosciuto le doti umane e professionali nel Monza. Perchè Braida ha giocato in biancorosso al mitico stadio Gino Alfonso Sada dal 1975 al 1977 ed è stato direttore sportivo del Club brianzolo dal 1981 al 1984. E' lo stesso Ariedo a dichiarare in esclusiva a LaPresse: "Senza il calcio non possono stare quei due, lo sapevo. Tutti sanno poi l'affetto che mi lega a Galliani. Mi piace questa cosa, lo fa sentire ancora un ragazzo. Ma mi piacciono tutti i buoni sentimenti della vita che si saldano al calcio. Berlusconi e Galliani hanno fatto tante cose insieme e fanno sempre le cose insieme. Il Monza fa parte della loro vita, Arcore è Monza Brianza. Il calcio fa parte di quelle cose che si possono tranquillamente definire dna, proprio come i sentimenti, proprio come gli amori". A Braida, attuale direttore sportivo del Barcellona, non si può non chiedere se si senta sul punto di andare a ricomporre il terzetto: "Eh eh eh (sorride, ndr) sto bene al momento dove sto...".

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