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Thomas conquista Alpe d'Huez. Nibali investito da una moto finisce in ospedale

Per il campione siciliano si sospetta una frattura vertebrale

Silvia Sfregola
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La conferma di Thomas, la grinta di Froome, la sfortuna di Nibali. La 12/a tappa del Tour de France, con epilogo sulla leggendaria Alpe d'Huez, regala ancora spettacolo e colpi di scena. Il gallese del Team Sky, trionfatore ieri a La Rosiere, concede il bis imponendosi in volata sulla terza delle tre salite odierne e chiude la temibile tre giorni alpina come meglio non poteva sperare: conservando la maglia gialla di leader della classifica. Alle sue spalle resiste il suo capitano e compagno di squadra, che dimostra una forma smagliante, finale di tappa invece amarissimo per il siciliano della Bahrain Merida che ora teme per la sua permanenza al Tour. A 4 km dal traguardo, poco prima della transenne, lo 'Squalo' resta vittima di una caduta, causata dal contatto con una moto della Gendarmerie, nello stretto tratto in cui l'organizzazione ha faticato a contenere l'entusiasmo dei tifosi ai bordi della strada. Nibali, stoico, si è comunque rialzato riprendendo la corsa, giungendo al traguardo con un distacco di 13". Va sottolineata la grande sportività di Froome che ha aspettato il rientro del siciliano, a differenza di Bardet e Dumoulin che hanno inizialmente provato ad approfittarne. I due hanno chiuso rispettivamente a 3" e a 4". Così Nibali ha raccontato l'accaduto: "In quel punto la strada stringeva tanto, non c'erano le transenne. C'erano due moto della polizia. Quando Froome ha accelerato l'ho seguito, stavo anche bene. Poi c'è stato un rallentamento e sono andato giù". Non nasconde il rimpianto:"Stavo bene, la condizione c'era, anche oggi, ci credevo fortemente", ha spiegato. "Il primo attacco era una prova per vedere come stavano gli altri e se qualcuno reagiva, l'idea era quella di attaccare nel finale. Sono cose che possono accadere, c'è tanta gente e tanto pubblico, quando ci sono questo restringimenti". Ma il rischio è che la sua corsa sia finita. L'ex vincitore della Grand Boucle è stato portato in ambulanza all'ospedale di Grenoble: c'è il sospetto di una frattura vertebrale. Oltre al danno, la beffa: è stato respinto il ricorso del team, che chiedeva di abbuonare i secondi di ritardo accumulati per l'incidente. In classifica Thomas comanda con 1'39" di vantaggio su Froome, 1'50" su Dumoulin, 2'37" su Nibali e 2'46" su Roglic. La tappa è stata segnata dalla lunga fuga dell'olandese Stefan Kruijswijk che per parecchi chilometri si è messo sulle spalle la maglia gialla prima di essere riagguantato dai big a 5 km dal traguardo. Salutano il Tour Uran, che non è partito, Gallopin, Zabel, Greipel, Groenewegen e Gaviria. Smaltita la tremenda tregiorni alpina, gli scalatori possono respirare: domani è in programma la 13/a frazione, da Bourg d'Oisans e Valence di 169 km, su un percorso quasi totalmente pianeggiante.

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