Thomas conquista Alpe d'Huez. Nibali investito da una moto finisce in ospedale
Per il campione siciliano si sospetta una frattura vertebrale
La conferma di Thomas, la grinta di Froome, la sfortuna di Nibali. La 12/a tappa del Tour de France, con epilogo sulla leggendaria Alpe d'Huez, regala ancora spettacolo e colpi di scena. Il gallese del Team Sky, trionfatore ieri a La Rosiere, concede il bis imponendosi in volata sulla terza delle tre salite odierne e chiude la temibile tre giorni alpina come meglio non poteva sperare: conservando la maglia gialla di leader della classifica. Alle sue spalle resiste il suo capitano e compagno di squadra, che dimostra una forma smagliante, finale di tappa invece amarissimo per il siciliano della Bahrain Merida che ora teme per la sua permanenza al Tour. A 4 km dal traguardo, poco prima della transenne, lo 'Squalo' resta vittima di una caduta, causata dal contatto con una moto della Gendarmerie, nello stretto tratto in cui l'organizzazione ha faticato a contenere l'entusiasmo dei tifosi ai bordi della strada. Nibali, stoico, si è comunque rialzato riprendendo la corsa, giungendo al traguardo con un distacco di 13". Va sottolineata la grande sportività di Froome che ha aspettato il rientro del siciliano, a differenza di Bardet e Dumoulin che hanno inizialmente provato ad approfittarne. I due hanno chiuso rispettivamente a 3" e a 4". Così Nibali ha raccontato l'accaduto: "In quel punto la strada stringeva tanto, non c'erano le transenne. C'erano due moto della polizia. Quando Froome ha accelerato l'ho seguito, stavo anche bene. Poi c'è stato un rallentamento e sono andato giù". Non nasconde il rimpianto:"Stavo bene, la condizione c'era, anche oggi, ci credevo fortemente", ha spiegato. "Il primo attacco era una prova per vedere come stavano gli altri e se qualcuno reagiva, l'idea era quella di attaccare nel finale. Sono cose che possono accadere, c'è tanta gente e tanto pubblico, quando ci sono questo restringimenti". Ma il rischio è che la sua corsa sia finita. L'ex vincitore della Grand Boucle è stato portato in ambulanza all'ospedale di Grenoble: c'è il sospetto di una frattura vertebrale. Oltre al danno, la beffa: è stato respinto il ricorso del team, che chiedeva di abbuonare i secondi di ritardo accumulati per l'incidente. In classifica Thomas comanda con 1'39" di vantaggio su Froome, 1'50" su Dumoulin, 2'37" su Nibali e 2'46" su Roglic. La tappa è stata segnata dalla lunga fuga dell'olandese Stefan Kruijswijk che per parecchi chilometri si è messo sulle spalle la maglia gialla prima di essere riagguantato dai big a 5 km dal traguardo. Salutano il Tour Uran, che non è partito, Gallopin, Zabel, Greipel, Groenewegen e Gaviria. Smaltita la tremenda tregiorni alpina, gli scalatori possono respirare: domani è in programma la 13/a frazione, da Bourg d'Oisans e Valence di 169 km, su un percorso quasi totalmente pianeggiante.