mondiali 2018
Messi flop, l'Argentina parte male
Ronaldo chiama, Messi non risponde. L'Argentina non va oltre l'1-1 contro l’Islanda nella prima partita del Girone D con il suo fuoriclasse e uomo simbolo che sbaglia un rigore nel secondo tempo. Succede tutto in tre minuti: al vantaggio dell’albiceleste firmato da Aguero, replica l’Islanda con il gol di Finnbogason. Sotto gli occhi di Diego Armando Maradona presente in tribuna, la squadra di Sampaoli le prova tutte per scardinare la granitica difesa della compagine scandinava, all'esordio assoluto nella Coppa del Mondo. Troppo lenta e prevedibile la manovra dei sudamericani, che si affidano quasi esclusivamente alle iniziative di Messi. L'Islanda però costruisce intorno alla Pulce una vera e propria gabbia, con sempre almeno due uomini addosso che di fatto ne limitano le iniziative. Per l’Argentina la strada si fa subito in salita, con la prossima partita contro la Croazia che rischia di essere già decisiva e all'orizzonte l’incubo Francia negli ottavi. Sampaoli schiera un 4-2-3-1 con Caballero in porta, Tagliafico, Otamendi, Rojo e Salvio in difesa. In mediana Mascherano e Biglia, in avanti Aguero unica punta con alle spalle il trio formato da Di Maria, Meza e Messi libero di muoversi su tutto il fronte. In panchina i due attaccanti della Juventus, Higuain e Dybala. Nell'Islanda il ct Hallgrimsson schiera un abbottonatissimo 4-5-1 con Bjarnason (vecchia nostra conoscenza del campionato italiano) e Halfredsson a centrocampo. Finnbogason è l’unica punta. Nel primo tempo l’Argentina prende subito in mano le redini del gioco con una manovra però lenta e che fatica a trovare sbocchi nella muraglia difensiva islandese. Dopo un tentativo dei sudamericani con Tagliafico, su punizione di Messi, al 10’ Islanda vicinissima al gol prima con Finnbogason e poi con un tiro di poco a lato di Bjarnason dopo una dormita della difesa argentina. Al 16’ primo squillo di Messi con un sinistro a giro dal limite respinto con i pugni dal portiere islandese. Passano pochi minuti e la squadra di Sampaoli passa in vantaggio grazie ad una girata di sinistro da centro area di Aguero, abile ad intervenire su un tirocross dalla distanza di Rojo. La reazione dell’Islanda non si fa attendere e al 22’ Finnbogason firma l’1-1 in mischia, dopo un altro pasticcio della difesa sudamericana. Il Var verifica una posizione di Bjarnason, tutto regolare. L’Argentina inizia ad accusare un certo nervosismo, non riuscendo a trovare spazi nella difesa scandinava. Messi è sistematicamente braccato da due-tre avversari ed è costretto ad arretrare troppo per trovare palloni giocabili. Prima dell’intervallo i sudamericani protestano anche per un paio di episodi dubbi in area islandese (un contatto fra Meza e Gylfi Sigurdsson, un tocco di mani sempre di Sigurdsson) che l’arbitro polacco Marciniak considera regolari. L’Islanda, invece, si rende ancora pericolosa con una conclusione del solito Gylfi Sigurdsson respinta da Cabellero. Nel secondo tempo la musica non cambia, con l’Argentina a fare la partita e l’Islanda sempre chiusa in difesa ma pronta a ripartire in contropiede con gli strappi dell’ex perscarese Bjarnason. Gli scandinavi chiedono anche un rigore per un mani in area di Salvio, che l’arbitro in collaborazione con il VAR giudica non da punire. Sampaoli prova a dare maggior velocità alla manovra inserendo Banega al posto del compassato Biglia. Al 67’ però l’Albiceleste ha la grande occasione per passare, ma Messi si fa clamorosamente parare un rigore da Haldorsson, concesso dall’arbitro per fallo di Magnusson su Banega. Continua la maledizione per la Pulce in nazionale. Con il passare dei minuti l’Islanda inizia a pagare lo sforzo di una partita difensiva e concede sempre più spazio all’Argentina. I sudamericani intensificano il forcing, anche se Sampaoli continua a tenere in panchina Dybala e inserisce Higuain solo a sette minuti dal termine. Nel finale, così, gli ultimi tentativi dell’Argentina sono ancora di Messi con un sinistro dal limite che termina di un soffio a lato, poi il neo entrato Pavon impegna il portiere con un velenoso tirocross dalla destra, infine ancora Messi ci prova con un destro da dentro l’area ancora impreciso. Al triplice fischio finale grande delusione nelle fila sudamericane, esplode invece la gioia dei giocatori islandesi e dei loro tifosi che si lasciano andare all’ormai celebre Geyser dance.