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Rimonta Salisburgo, Lazio eliminata dall'Europa League

Silvia Sfregola
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Come buttare una qualificazione che sembrava al sicuro con venti minuti di assoluto blackout. E' quello che è successo alla Lazio che, in vantaggio per 1-0 con un gol di Immobile e forte del 4-2 dell'andata, crolla letteralmente in casa del Salisburgo. La compagine austriaca in meno di mezzora segna quattro gol, vince 4-1 e si qualifica a sorpresa per le semifinali dell'Europa League. Non basta il gol numero 8 di Immobile, agganciato Aduriz in vetta alla classifica marcatori del torneo, alla formazione allenata da Simone Inzaghi. Inspiegabile quello che è successo alla Red Bull Arena, con la Lazio che aveva partita e qualificazione in mano e che invece dopo il primo gol del Salisburgo di Dabbur e una occasione clamorosa fallita da Luis Alberto si è letteralmente sciolta come neve al sole. Una serie di svarioni difensivi hanno consentito ad Haidara, Hwang e Lainer di completare una rimonta storica per gli austriaci. Ancora una volta l'Europa League si conferma una competizione stregata per le squadre italiane, che da quando c'è stato il cambio di nome dalla vecchia Coppa Uefa non sono mai riuscite a vincerla. Dopo il 4-2 dell'andata Inzaghi non cambia di una virgola la squadra che ha trionfato all'Olimpico con Luiz Felipe, de Vrij e Radu in difesa davanti a Strakosha; Basta, Parolo, Leiva, Milinkovic e Lulic in mediana; Luis Alberto e Immobile in avanti. Nel Salisburgo, Rose è costretto a fare a meno del regista basso Samassekou squalificato. Primo tempo piacevole anche se senza reti. Il Salisburgo prova subito ad alzare i ritmi e dopo cinque minuti si rende pericolosa con un inserimento del coreano Hwang fermato da Strakosha in uscita. Per evitare rischi, la squadra di Inzaghi prova a far valere il suo maggior tasso tecnico e la fisicità di Milinkovic Savic a metà campo. I biancocelesti prendono in mano le redini del gioco grazie alla sapiente regia di Lucas Leiva, che non disdegna anche la conclusione dalla distanza. Gli austriaci con carattere ribattono colpo su colpo, ma non riescono a sfondare dalle parti di Stakosha. La Lazio controlla e cerca di rendersi pericolosa con improvvise verticalizzazioni per Immobile non sempre precise. Ma è clamorosa l'occasione fallita dal bomber biancoceleste al 42', quando calcia addosso al portiere dopo essere stato liberato davanti alla porta da un delizioso colpo di tacco di Luis Alberto. Stessa musica nel secondo tempo, con il Salisburgo proteso in avanti e la Lazio attenta a chiudere tutti gli spazi per poi colpire in contropiede. E' ancora Immobile ad avere la palla buona in avvio, quando tutto solo davanti a Walke prova a scavalcarlo con un pallonetto corto che viene respinto dal portiere. Il numero 17 biancoceleste alla terza occasione, però, non sbaglia e al 55' supera il portiere con un bel destro all'incrocio dopo perfetta imbeccata di Luis Alberto sul filo del fuorigioco. Immediata la replica del Salisburgo, che un minuto dopo pareggia con un sinistro di Dabbur deviato da de Vrij alle spalle di Strakosha. La partita improvvisamente si accende, anche perchè si aprono spazi sempre più ampi nei due schieramenti. Il Salisburgo, trascinato dal pubblico, prova a spingere con maggior determinazione sfiorando il raddoppio prima con un bolide dalla distanza di Schlager respinto a fatica da Strakosha con la complicità del palo, poi con un colpo di testa di Hwang di poco a lato. A venti dalla fine clamorosa occasione fallita in contropiede dalla Lazio con Luis Alberto, che calcia in bocca al portiere. La legge del calcio è spietata e sul ribaltamento di fronte il Salisburgo passa in vantaggio con un tiro dalla distanza di Haidara. La squadra di Inzaghi accusa il colpo e dopo un minuto viene punita per la terza volta da Hwang, abile ad approfittare una mezza dormita della retroguardia biancoceleste. Il crollo definitivo dopo altri due minuti, con la rete di Lainer di testa su calcio d'angolo. E' il colpo del ko. Inutile l'inserimento nel finale di Nani da parte di Inzaghi, la Lazio non riesce mai a rendersi veramente pericolosa e alla fine deve mestamente alzare bandiera bianca.

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