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A "Cavalli a Roma" lo spettacolo del salto ostacoli internazionale

Pietro Piccinetti, amministratore unico di Fiera Roma con il cavaliere Filippo Bologni (foto  Cavalli a Roma/Stefano Grasso)

Ben 350 binomi in gara tra Sei Barriere e Gran Premio

Daniela Cursi
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È partito il conto alla rovescia per “Cavalli a Roma”. Dal 16 al 18 febbraio ben 350 cavalli saranno pronti a competere nel doppio appuntamento con il salto ostacoli internazionale.  Spiccano nel programma la Sei Barriere - qualificante per l'analoga categoria dello CSIO di Piazza di Siena - fissata per sabato 17; e il Gran Premio misurato su 1 metro 45, valido per la Ranking List FEI, segnato per domenica 18. In campo, veterani come Arnaldo Bologni - ultimo vincitore azzurro del Gran Premio Roma di Piazza di Siena - Gianni Govoni - in palmares due Olimpiadi e 3 Campionati del mondo - Gabriele Grassi - rappresentante azzurro ai Mondiali 2010 - e le giovani promesse. Tra queste ultime, Giacomo Casadei, medaglia di bronzo ai campionati europei junior 2017 e Priscilla Pigozzi Garofalo, medaglia d'oro a squadre nei campionati europei pony 2016. Il “regista” in campo è Uliano Vezzani, course designer dello CSIO di Piazza di Siena, del Longines Global Champions Tour Roma e della coppa del mondo di Verona. Vezzani, eccellenza italiana nel mondo, compare nella rosa degli chef de piste che la Federazione equestre internazionale ha proposto al CIO per le Olimpiadi di Tokyo 2020. “Si tratta di un concorso che promette di crescere prepotentemente”, ha dichiarato Uliano Vezzani. I due concorsi internazionali di salto ostacoli sono affidati quest'anno alla direzione tecnica dell'Ing. Cesare Croce, già presidente FISE dal 1996 al 2008 - nero su bianco, la carica presidenziale più longeva in assoluto nella storia della Federazione - e attualmente responsabile e selezionatore del dipartimento FISE dressage. “Fiera di Roma - ha dichiarato Croce - è un'opportunità straordinaria per cercare di unire tutte le componenti degli sport equestri, ma soprattutto un'occasione unica per mettere il cavallo al centro dell'attenzione del pubblico.  Si vengono così a creare anche opportunità straordinarie per avvicinare i più giovani a un “amico” che non ha eguali e i più grandi a uno sport da praticare a qualsiasi età”. Il concorso ippico ha un'anima ambiziosa e punta non solo a crescere dal punto di vista competitivo, ma anche a diventare un evento inedito. Cesare Croce anticipa “perché non ideare una Coppa del Mediterraneo?”.

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