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Roma, futuro incerto per Dzeko. Di Francesco: "Conto su di lui"

Eusebio Di Francesco

Erika Menghi
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Apre con la premessa di essere un «muro» sui temi di mercato, perché «il mio pensiero è quello di preparare la gara e attualmente tutti i giocatori qui convocati, compresi i "chiacchierati", sono a disposizione per la partita che si terrà tra 36 ore e per noi è importantissima», ma Di Francesco si tradisce da solo e lo ammette: «Ho detto più di quello che dovevo». Sampdoria-Roma è fondamentale per la classifica, ma è impossibile non parlare di Dzeko e di quanto sta succedendo nello strano ritiro di Cornaredo, dove c'è un via vai di procuratori (oggi è stato avvistato quello di Perotti a colloquio con Monchi) e capita che il protagonista del calciomercato, Edin, riempia la macchina di valige, non le sue, quelle della sorella. SCELTE DIFFICILI Eusebio in questo clima accusa il colpo, ma ne esce con eleganza: «Aziendalista o non aziendalista, si sceglie un percorso, se ci sono delle situazioni da limare non posso andare a fare i conti a casa di nessuno. Faccio l'allenatore e o dico “torno a casa” o affronto le situazioni. Io non scappo mai, le situazioni cerco di affrontarle. Ma ce ne sono alcune in cui non posso mettere il becco, parliamo delle scelte dei calciatori. Io ho deciso di allenare la Roma e lo farò fino in fondo al meglio delle mie possibilità, qualsiasi cosa accada». Non si tira indietro, non costruisce alibi, è sincero, e romanista. Ma domani una scelta dovrà prenderla: «Se Dzeko è un calciatore della Roma deve giocare. Oggi come oggi sì. Poi devo fare valutazioni mentali anche insieme al giocatore. Ancora non ci ho parlato, l'ho voluto lasciare tranquillo perché gli arrivano tante chiacchiere che, vere o meno, non mi competono. Io devo preparare al meglio questa partita contando su di lui. Ho sempre scelto in grande autonomia la formazione. Ovvio che se un giocatore non c'è non posso metterlo. Non mi diranno mai niente gli altri, farebbero un grandissimo errore. Se dovesse giocare o no, lo decido io». FORMAZIONE Tutto ruota intorno al bomber bosniaco, le soluzioni per l'attacco ci sono in casa, anche se la condizione fisica dei due potenziali centravanti titolari non sono le migliori: «Schick è il presente, ma anche Defrel può fare questo ruolo. Il gran gol che ha fatto Patrik ieri da fuori area si può ripetere con maggiore continuità e questo gli darebbe fiducia in quelli che sono i suoi grandi mezzi. Per il futuro si potrebbe prendere una punta o un esterno. El Shaarawy e Gerson sono da valutare tra oggi e domani, non siamo in un momento ottimale dal punto di vista delle scelte e nelle situazioni in mezzo al campo, ho delle difficoltà perché tanti giocatori non sono al top o sono usciti durante la partita non al meglio della condizione. Questo potrebbe modificare il mio assetto, potrei non avere tanti giocatori a disposizione». Di Francesco per la prima volta è pronto a mettere mano al suo 4-3-3, perché le assenze non si possono ignorare: «De Rossi è in grande dubbio, proveremo anche oggi ma difficilmente lo recupereremo. Ci abbiamo provato ma credo sia difficile averlo a disposizione». Il capitano va verso un altro forfait, Perotti e Gonalons restano out e Strootman sarà confermato in regia. Con lui Pellegrini e un grande punto interrogativo: Gerson non è al meglio, allora si potrebbe passare al 4-2-3-1. L'AVVERSARIO Davanti c'è una squadra in forma che ha appena steso la Fiorentina grazie alle magie di Quagliarella, in dubbio però per questa sfida: «La Samp ha dimostrato di avere idee e un'identità ben precisa come il suo allenatore, la capacità di andare spesso in verticale, di attaccare la porta con facilità. Non so se ci sarà Quagliarella, che è in un momento magico e quello che tocca trasforma in oro, anche alla sua età. E' un campo non facile quello di Marassi, sempre, è una partita insidiosa e tutto quello che c'è intorno non ti aiuta a prepararla. Noi dobbiamo giocare con un'unica mentalità, vincere le partite, e ritrovare quell'unità che in parte c'è stata anche contro l'Inter: ho rivisto un po' la Roma che piace a me».

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