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L'Atalanta castiga il Napoli in Coppa Italia e sogna

Doppio vantaggio di Castagne e Gomez. Mertens accorcia le distanze

Carlo Antini
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Un cammino a tratti balbettante in campionato, da big affermata quando ci sono Coppe di mezzo. E poca differenza fa se siano europee o italiane: l'Atalanta centra un'altra impresa e lo fa eliminando il Napoli dalla Tim Cup. Castagne e Gomez firmano la storica notte del San Paolo, tardiva la reazione degli uomini di Sarri (si sblocca Mertens) che quando mette mano al turnover qualcosa finisce sempre per pagare. Senza i titolarissimi il Napoli si sgonfia, mentre Gasperini ha paradossalmente a disposizione una rosa in grado di effettuare rotazioni senza risentirne a livello di gioco. Solo applausi per la Dea, ancora bella di notte. Per il Napoli, fresco campione d'inverno, seconda eliminazione dopo quella in Champions League: qui però non c'è il paracadute dell'Europa League... C'è Callejon nel ruolo di falso nueve tra Zielinski e Ounas (fuori Mertens e Insigne) ed è lo spagnolo - molto mobile - a farsi subito pericoloso con un bel diagonale sul quale Berisha riesce a evitare guai. Gasperini ha disposto l'Atalanta con il consueto 3-4-1-2 ma cambia qualche interprete rispetto alla formazione tipo: Palomino per Masiello, le fasce sono presidiate da Castagne e Gosens, mentre è Cornelius il riferimento centrale con Cristante e Gomez a supporto. I ritmi elevati provocano alcuni errori in appoggio: per Diawara, regista nell'occasione, non è facile trovare i varchi giusti, anche se Rog (altra novità di Sarri, che rinuncia anche ad Albiol ma non a Koulibaly e Hamsik) cerca di inserirsi con continuità (bravo Caldara in chiusura). Sale in cattedra Hamsik, che con due splendidi suggerimenti innesca Callejon e Ounas (che ci prova con la rovesciata): applausi, ma resta lo 0-0. Mentre Zielinski spreca una grande chance alla mezz'ora appoggiando debolmente sull'invito di Ounas (distratto Castagne), Sepe - confermato vice di Reina nelle notti di Tim Cup - mette sopra la traversa un colpo di testa di Gomez. Sfila alta invece l'incornata di Cornelius. Sono comunque segnali di un'Atalanta capace di offendere con maggiore continuità e di un Napoli che ha arretrato di qualche metro il raggio d'azione. Sensazione che si concretizza in apertura di ripresa: Gomez vola sulla sinistra, Cornelius pasticcia in area ma favorisce l'inserimento di Castagne che brucia Sepe da pochi passi. Atalanta in vantaggio e Sarri non aspetta oltre: dentro Mertens e Insigne per Callejon e Hamsik (56'). L'Atalanta non arretra di un millimetro, anche perché il Napoli, troppo lezioso, fatica a cambiare ritmo e creare occasioni degne di nota, protestando per un mani di Toloi in area che Giacomelli (non contraddetto dal Var) considera involontario. Così, in contropiede, la Dea sigla il raddoppio: agevolato dallo scivolone di Chiriches, Gomez vola via e con un sinistro violento firma il meritato 2-0. Non è finita però: perché Mertens interrompe un digiuno lungo otto partite approfittando dell'unica disattenzione di Caldara e Berisha. Prova a metterci il cuore nel finale il Napoli ma l'Atalanta difende con ordine e concentrazione, portando a casa una qualificazione ampiamente meritata. Prossima rivale una tra Juventus e Torino. Il Napoli saluta la Coppa nazionale. Senza attenuanti.

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