Europa League, Lazio sconfitta in Belgio: con lo Zulte Caicedo e Leiva non bastano
Serviva solo per vedere i rientri dei brasiliani Wallace e Felipe Anderson e qualche giovane aquilotto, per il resto la trasferta di Waregem aveva solo il sapore di una scampagnata a due passi da Bruxelles dov'è sepolto Luigi Bigiarelli, fondatore della Lazio. Sotto quest'aspetto l'obiettivo è stato centrato, il gruppo era stato già vinto senza grandi problemi con due giornate d'anticipo, la qualificazione al turno successivo archiviata grazie alle giocate della Lazio2 e alla modestia degli avversari ed è stato giusto dare spazio a quelli che finora avevano visto il campo meno degli altri. È arrivata una sconfitta, per certi aspetti immeritata e inaspettata: prima sotto di due gol, poi la rimonta con Caicedo e Leiva, infine il fendente letale di Iseka che regala tre punti inutili ai belgi e fa arrabbiare Inzaghi che già assaporava un'altra rimonta e forse addirittura la vittoria (gestiti male nel finale un paio di contropiedi). È andata male, resta il bel cammino compiuto finora. Ora il sorteggio lunedì con la consapevolezza che nei sedicesimi si potrebbe pescare un avversario comodo (Aek Atene, Ludogorets, Astana, Partizan Belgrado, ad esempio) ma anche Borussia Dortmund, Spartak Mosca, Real Sociedad, Celtic, Olympique Marsiglia dell'odiato Garcia o Lione che l'anno passato ha eliminato la Roma: tutti avversari di rispetto per un sedicesimo di finale del secondo trofeo continentale. Si è chiusa la tre giorni europea e alla fine l'Italia porta sei squadre al secondo turno delle coppe: Juventus e Roma in Champions League, Napoli, Lazio, Milan e Atalanta in Europa League. Ora viene il difficile ma sarebbe bello che, dopo il fallimento della nostra nazionale rimasta senza la fase finale dei mondiali, un club riuscisse a riportare un trofeo internazionale nel Belpaese. Alla faccia dei gufi che hanno già intonato il de profundis dell'intero movimento pallonaro.