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Calcio, Ventura: Italia non sbagliare

Serve una vittoria per essere testa di serie nei playoff mondiali

Luigi Salomone
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 La partita con l'Albania fino a ieri era decisiva. Oggi diventa importante, perchè il pass per gli spareggi tra le migliori 8 seconde è già al sicuro, ma bisogna comunque vincere dal momento che presentarsi al sorteggio da testa di serie potrebbe rivelarsi determinante. Trasmettono serenità Gian Piero Ventura e Gigi Buffon nella conferenza stampa della vigilia. Ed è proprio questo, la serenità, che per Ventura diventa fondamentale non tanto per la gara di domani, ma per i playoff, ovvero il lascia-passare per il Mondiale in Russia. Non andarci sarebbe un disastro, una catastrofe, una tragedia sportiva, è stato detto in diversi modi, ma adesso c'è solo da portare a casa la qualificazione e cancellare certe parole. Le critiche del post-Macedonia sono state tante, ma Ventura non ci sta ad auto-definirsi arrabbiato, anche perchè, dice «qualsiasi aggettivo metto ora diventa una notizia di prima pagina domani». Eppure in realtà il ct si definisce «assolutamente sereno». «C'è assoluta serenità per come ho visto lavorare anche stamattina la squadra, mi aspetto sicuramente un passo avanti rispetto alla ripresa con la Macedonia. Sono assolutamente soddisfatto del percorso che abbiamo fatto, ci sono ancora enormi margini di miglioramento, ma ci vuole del tempo per farlo - ha spiegato il ct -. Negli ultimi mesi la grande disponibilità dei giocatori ci ha permesso di migliorare, una volta che supereremo i playoff vedremo quanto siano stati utili questi miglioramenti». Senatori o punti di riferimento, Gian Piero Ventura ringrazia i leader del suo gruppo e assicura che la riunione di ieri è stata più costruttiva che mai. «Quando ho iniziato questa avventura ho detto che l'Italia aveva bisogno di un ricambio generazionale vista l'età, ma avevo anche detto che non si poteva prescindere da certi punti di riferimento come Buffon, Barzagli, Chiellini, Bonucci e De Rossi che hanno fatto e stanno facendo la storia della Nazionale - ha spiegato il commissario tecnico della Nazionale alla vigilia del match contro l'Albania -. La giornata di ieri è stata importante, perchè finita la partita con la Macedonia non c'era la depressione di cui si è parlato, sapevamo che si poteva fare molto meglio e allora, d'accordo con quelli che voi chiamate senatori ma io chiamo punti di riferimento, c'è stata una riunione per spiegare ai giovani cosa significa indossare la maglia azzurra e cosa serve per superare i playoff. È successo semplicemente questo, ne sono contento e li ringrazio pubblicamente, hanno confermato che non sono semplicemente giocatori, ma sono uomini e punti di riferimento». Adesso quel che conta per Ventura è «riportare equilibrio e ritrovare serenità per giocarsi i playoff. L'Italia vuole e deve arrivare ai Mondiali, per farlo deve creare i presupposti per giocarsela con grande serenità, non conta quello che viene scritto, a volte si va sopra le righe, ma bisogna accettarlo, fa parte del gioco, ma la cosa più importante è preparare i playoff con serenità e superarli. La voglia di fare c'è, dico da 13-14 mesi che questo è un gruppo straordinariamente unito, non dimentichiamo che mancano 5-6 giocatori importanti, quelli che ti danno quel tasso d'esperienza che aiuta anche i più giovani, ovvero quelli su cui abbiamo lavorato in questi mesi e speriamo che ci permettano di passare alla cassa in futuro. Per volontà e cuore spero e credo che quella di domani sarà un'Italia diversa rispetto a quella del secondo tempo con la Macedonia».  Che il gruppo sia unito e che la riunione tra gli azzurri sia servita per ritrovare alcune certezze, lo conferma capitan Buffon che dice: «quando si passano certi momenti si affrontano con tutto il gruppo-squadra, in modo che esca qualcosa che possa ricondurre la squadra sulla via maestra e possa essere foriero di risultati di nuovo importanti. Tutto questo, per la precisione, è accaduto con il consenso dell'allenatore e di tutto il suo staff: non c'era nulla da nascondere, quello che volevamo darci tra di noi era scuoterci e semmai, al contrario, sostenere in campo e fuori l'allenatore. È un punto importante, ci tenevo a metterlo in luce per fare chiarezza». Poi una stoccata ai giornalisti per certi articoli: «scrivendo cose secondo me non veritiere si danno alibi ai giocatori ed è l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno». Domani si torna in campo e le risposte si danno lì: «domani dovremo cominciare a vedere delle risposte e mi auguro che si possa ritrovare una squadra con un'identità spiccata, una bella compattezza e con un animo come quello che richiede l'impegno di domani e i prossimi. Lì ci sarà da essere veramente squadra con la S maiuscola». Chiusura sull'Albania: «torno qui dopo 23 anni e mi fa piacere trovarla in un ottimo stato, è un Paese in evoluzione che mi pare abbia addosso la positività di chi si sta evolvendo e sta raggiungendo degli obiettivi importanti non solo nel calcio. Questo credo sia la cosa più importante». 

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