Presentati a Roma i Mondiali 2018 di volley Italia-Bulgaria
Due nazioni, sei città italiane, venti giorni di torneo. Il mondiale di Pallavolo 2018 presentato oggi a Roma che si disputerà tra Italia e Bulgaria dal 10 al 30 settembre del prossimo anno. Un torneo itinerante come è ormai tradizione di questo sport, che toccherà sei città italiane: Roma (gara inaugurale), Firenze, Bari, Bologna, Milano e Torino dove si svolgeranno le semifinali e finali che assegneranno le medaglie. Le città bulgare coinvolte, invece, saranno: Sofia, Varna e Ruse. Di fronte ai vertici dello sport italiano e internazionale si è quindi alzato il sipario sulla grande manifestazione in programma il prossimo anno e che vedrà ancora una volta l'Italia diventare il centro della pallavolo mondiale, sia a livello tecnico che organizzativo. «Siamo davvero orgogliosi di poter ospitare un evento così importante come il Mondiale di pallavolo e se ce l'abbiamo fatta è stato solo grazie ad un gran gioco di squadra» le parole del ministro per lo sport Luca Lotti. «L'Italia è un Paese bellissimo e manifestazioni di questo livello permettono di farla apprezzare ancora di più anche ai tanti appassionati provenienti da tutto il mondo. Oggi siamo in una bellissima sede e così sarà anche il 30 novembre quando a Palazzo Vecchio di Firenze si svolgerà il sorteggio del Mondiale». Presente all'evento anche il Presidente del Coni Giovanni Malagò: «Tutti sanno che da sempre sono molto legato al mondo della Pallavolo, nel 2005 infatti ho avuto la fortuna di vivere in prima persona lo straordinario successo del Campionato Europeo organizzato in Italia e Serbia-Montenegro. Voglio fare i complimenti al presidente Bruno Cattaneo, a Carlo Magri e a tutto il Consiglio Federale che con grande coraggio si sono buttati in questa nuova avventura. Ancora una volta sono convinto che il mondo del volley saprà mostrare tutte le sue eccellenti doti organizzative, così come accadrà per i tornei di Beach Volley che organizzeremo insieme nei prossimi anni. Al Mondiale 2014 le azzurre, seppur non andarono a medaglia, seppero uscire a testa altissima e questo è una cosa che va oltre ogni risultato sportivo».