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Malagò: "Da Var errori a volte incomprensibili"

Tiziano Carmellini
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«Il Var? Non si può e non si deve tornare indietro: è uno strumento fantastico, ma certe tempistiche vanno accelerate. Gli errori dall'inizio dell'anno sono pochi ma qualcuno eclatante e, visto da fuori, incomprensibile». Lo ha detto, ai microfoni di 'Radio Anch'io Sport' su RadioUno, il presidente del Coni, Giovanni Malagò. «Se il campionato mi diverte? Quando ci sono determinate partite, come Atalanta-Juventus o Milan-Roma, mi diverte ancora molto - spiega il numero uno dello sport italiano - Quando vedi invece goleade o la manifesta inferiorità di altre, molto meno. Un numero inferiore di squadre sarebbe di buon senso: tutti sono d'accordo, ma il peso politico di poche società è determinante e, per lo stallo statutario, il passaggio da 20 a 16 squadre è mancato. La Lega non ha ancora un presidente? Ci sarà un'assemblea che formalizzerà gli elementi statutari che, nel giro di 7-10 giorni, a meno che non vogliano rovesciare di nuovo il tavolo, cosa che sarebbe un suicidio, porterà ad una nuova governance. Sarebbe pazzesco se non si andasse a dama». «La parola apocalisse la lascerei a chi si occupa di fatti diversi e più importanti, come la religione». Malagò, non utilizzerebbe la stessa espressione del numero uno della Figc, Carlo Tavecchio, qualora la Nazionale non centrasse la qualificazione ai Mondiali di 'Russia2018'. «Sarebbe una tragedia sportiva nel nostro paese, solo nell'edizione in Svezia non ci qualificammo. La matematica ci fa capire che si andrà a questi spareggi, anche se non troveremo una squadra materasso, benchè teste di serie. Giocheremo andata e ritorno in pochi giorni, e non è garantito il ritorno in casa. Di tutte le cose che possano capitare a un presidente di federazione, è da non augurarsi che non si riesca a qualificarsi, anche se l'infortunio di Belotti ci preoccupa». Infine, sulla possibilità che il Barcellona, dopo il referendum sull'indipendenza della Catalogna, scelga di giocare in Italia: «In questo momento si dà molto spazio alla fantasia in tutti i settori, economico, monetario e sportivo - Mi fanno molto effetto le dichiarazioni di Piquè, pronto a lasciare la maglia della nazionale spagnola qualora - conclude Malagò - Il Barcellona è, con Real Madrid e Manchester United, la squadra più importante: se ne sentono di queste storie in giro per il mondo e al momento lasciano il tempo che trovano».

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