Valentino Rossi dimesso dall'ospedale. E pensa già al rientro
A poco più di 24 ore dall'intervento chirurgico a cui è stato sottoposto per la riduzione della frattura alla tibia e al perone, valentino rossi torna a casa. Il pilota della Yamaha, ricoverato giovedì in seguito a una caduta riportata durante un allenamento di enduro, è stato dimesso questa mattina attorno alle 10 dagli Ospedali Riuniti Torrette di Ancona, dove era stato operato ieri. Il campione di Tavullia è atteso ora da una lunga riabilitazione: difficile che il pesarese possa essere già in pista in occasione del Gran Premio d'Aragon in programma il weekend del 23/24 settembre, più probabile che il rientro possa avvenire in Giappone, sul circuito di Motegi, nella gara del 15 ottobre. Quando alla fine del Mondiale mancheranno quattro gare. Prima però è importante che Rossi recuperi al 100%. Da questo punto di vista il dottor Raffaele Pascarella, direttore dell'unità operativa d'ortopedia e traumatologia della struttura ospedaliera, è sembrato fiducioso. "Viste le buone condizioni abbiamo deciso di dimetterlo - ha dichiarato - Si sta recando verso un centro di riabilitazione (al momento top secret, ndr)". Il nove volte campione del mondo questa mattina ha camminato con due bastoni nella sua stanza prima di lasciare l'ospedale accompagnato dai suoi familiari. Sui tempi di recupero - si parla di 30-40 giorni - Pascarella non si sbilancia. "Le decisioni sono le sue, io faccio il dottore - ha ricordato - la palla di cristallo non me l'hanno ancora regalata". Rossi dal canto suo ha ribadito il messaggio dei giorni scorsi: vuole rientrare al più presto, il prima possibile. "Ho trascorso una buona notte, ho riposato, e questa mattina mi sentivo bene - ha raccontato il pilota in una nota diffusa da Yamaha - I medici mi hanno visitato e mi hanno dato l'ok per tornare a casa, dove potrò riposare ancora meglio". La priorità adesso consiste nell'iniziare "la riabilitazione il prima possibile" pur con la consapevolezza che "prima di prendere qualsiasi decisione vedremo come il mio corpo reagirà". Il Dottore infine ha voluto rivolgere un ultimo ringraziamento a "tutto il personale dello Ospedale Riuniti di Ancona ma anche al pronto soccorso di Urbino e al 118, così come tutti agli amici che sono venuti a trovarmi". Con una promessa. "Farò di tutto il possibile per tornare al più presto".