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Totti, rebus sul futuro

Francesco Totti

Silvia Sfregola
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Dirigente, in campo tra Oriente o States o magari, "a pesca". Il futuro di Francesco Totti, ormai ex icona della Roma in campo, è ancora una nebulosa, tra mezze battute e richiami dall'estero. Oggi è andata scena l'ennesimo capitolo del tormentone per il Pupone, premiato oggi con il Diploma Honoris Causa dell'Università 'Ca Foscari alla 12/a edizione del Master Sbs [GUARDA] Accolto tra gli applausi al Salone d'Onore del Coni prima scherza ("Che ci faccio qui, mi sento un pesce fuor' acqua") poi si racconta così davanti agli studenti: "Lo sport ti gratifica e aiuta ad andare avanti con la vita. Io ho realizzato il mio sogno sin da bambino, avevo un idolo lontano e mi sono costruito il futuro. Devo ringraziare i miei genitori". Quando gli dicono che per Diego Armando Maradona è stato il migliore che abbia mai visto calcare il rettangolo verde quasi arrossisce e dice solo: "Ora posso anche smettere. Da lunedì andrò a pesca". Rebus per nuova sfida Ma lo farà davvero? Perché Totti, definito oggi dal numero 1 del Coni Giovanni Malagò "qualcosa di speciale", già ieri sui social non aveva per nulla sgombrato il campo sui suoi orizzonti post Roma-Genoa: "Da lunedì sono pronto a ripartire. Sono pronto per una nuova sfida". Il neo ds Monchi spinge per averlo come dirigente (il contratto è pronto sul tavolo), ma forse il fuoriclasse di Porta Metronia vuole ancora inventare calcio. Ecco allora che, escludendo le suggestioni Samp e Chievo, potrebbero aprirsi le strade della Cina (mondo però forse troppo lontano per l'icona romanista) e del Qatar. Non è certo da mettere nell'angolo l'ipotesi Stati Uniti, con l'amico Alessandro Nesta che lo corteggia da tempo per raggiungerlo a Miami in un calcio senza troppo stress. In attesa dell'annuncio e dell'ultima davanti al proprio pubblico all'Olimpico, ieri Totti ha salutato i compagni di squadra in una serata molto emozionante: il numero 10 ha regalato a tutti una maglia personalizzata con dedica e ringraziamenti. L'impressione è che non gli mancherà sicuramente il tecnico Luciano Spalletti che dopo i fasti del primo ciclo dieci anni fa nelle ultime due stagioni ha accantonato il Capitano con non poche frizioni. Da lunedì, nonostante la battuta di oggi, di certo Totti non andrà solo a pescare. Perché, nonostante 25 anni di assist, gol, cucchiai (e pochi trofei), come ha ammesso lo stesso Pupone il calcio "è una passione, talmente profonda che non posso pensare di smettere di alimentarla".

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