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Totti lascia la Roma ma non il calcio

Francesco Totti

Francesca Schito
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"Roma-Genoa, domenica 28 maggio 2017, l'ultima volta in cui potrò indossare la maglia della Roma. È impossibile esprimere in poche parole tutto quello che questi colori hanno rappresentato, rappresentano e rappresenteranno per me. Sempre. Sento solo che il mio amore per il calcio non passa: è una passione, la mia passione. È talmente profonda che non posso pensare di smettere di alimentarla. Mai. Da lunedì sono pronto a ripartire. Sono pronto per una nuova sfida". Le parole di Francesco Totti, pubblicate sulla sua pagina Facebook ufficiale, hanno ulteriormente gettato benzina sul fuoco in città in vista della sua ultima da protagonista all'Olimpico con la maglia della Roma. Dalle sue parole traspare chiaramente la voglia di non fermarsi, ma ancora non è dato capire in che ambito vorrà proseguire la sua carriera. Da una parte c'è il contratto per i prossimi sei anni che lo legherebbe alla Roma in qualità di dirigente anche se con un ruolo non ancora individuato. Dall'altra c'è la possibilità di continuare a giocare o in una squadra di Serie A - sarebbe arrivata un'offerta al numero 10 - oppure oltreoceano.  I bookmakers non hanno dubbi: il futuro di Totti è in MLS. Tutto questo conta poco per i tifosi romanisti che domenica perderanno, comunque vada, il loro simbolo. I riconoscimenti di stima arrivano da ogni parte d'Italia e del mondo a partire dai suoi ex compagni - "Totti è e sarà sempre la Roma", le parole di Castan - fino ad arrivare agli avversari di tifo: "Sei stato il nostro avversario sportivo più acerrimo ma abbiamo avuto modo di apprezzare la levatura dell'uomo. In bocca al lupo Francesco Totti, da parte della nostra famiglia", il messaggio di Giorgio Sandri, papà di Gabriele, il tifoso della Lazio ucciso nel 2007. Non poteva mancare il messaggio al veleno di Maurizio Costanzo nei confronti dell'allenatore giallorosso: "Un giorno si renderanno conto che Totti è l'ottavo re di Roma e Spalletti non si è accorto di niente, l'ha fatto giocare solo 5′ ogni tanto. Io vorrei che per legge del contrappasso, ovunque vada Spalletti, venga fatto allenare 7 o 8 minuti. Le bandiere e gli eroi vanno rispettati. Senza Totti, la Roma se ne accorgerà sotto il punto di vista degli abbonamenti. Spalletti all'Inter? Povera Inter". Anche Marco Borriello, compagno di tante partire con la maglia giallorossa, ha voluto esprimere il suo pensiero sul momento: "Conosco Francesco, è un tipo orgoglioso - le parole dell'attaccante ai microfoni di Sky Sport -. Non so se per lui sarà l'ultima partita quella di domenica con il Genoa, deciderà lui quando smettere". Pesanti come un macigno anche le considerazioni dell'ex presidente della Roma, Rosella Sensi: "Per me domenica non sarà una festa. Mio padre ha rappresentato il presidente di Francesco per la parte principale della carriera di Totti. Francesco doveva terminare la sua carriera, ma non così. Domenica non può essere una festa - le parole rilasciate a Centro Suono Sport - per come è stato gestito tutto l'anno dall'allenatore e in parte dalla società. Totti non andava gestito, andava condivisa con lui tutta questa parte di fine carriera. Francesco è un professionista, tutto questo andava fatto in maniera diversa. Non si può farlo entrare negli ultimi tre minuti di una partita. Le vittorie della nostra gestione sono state tante, ma poche per quello che ci meritavamo. Sono arrivate grazie a tante persone che in quel momento hanno dato tanta professionalità e passione. Credo che un presidente debba esserci, e che debba prendersi anche responsabilità che non sono sue". Un addio che non smette di far discutere. 

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