SEMIFINALI DI COPPA ITALIA

Milinkovic-Immobile, la Roma va ko. Lazio con un piede in finale

Erika Menghi

Primo atto alla Lazio: 2-0 nella semifinale d’andata di Coppa Italia, Roma annichilita. Troppo molle la squadra giallorossa, che ha sofferto il gioco di Inzaghi. Annullate le differenze racchiuse nei 9 punti di distacco in campionato, il derby stavolta è biancoceleste. Il ritorno si giocherà tra più di un mese, il prossimo 5 aprile, e stasera la Lazio ha fatto un passetto in avanti verso la finalissima. Peccato, però, per i «buu» razzisti recapitati all’indirizzo di Rudiger, che già a dicembre aveva incassato le frasi di Lulic sui calzini e le cinture. Un’altra brutta figura. Le scelte Inzaghi propone la difesa a tre con Bastos, De Vrij e Wallace, davanti Immobile-Felipe Anderson. Spalletti fa turnover solo in porta, dentro Alisson per Szczesny, e a centrocampo, dove c’è Paredes per far rifiatare De Rossi. Non ci sono i titolari della fascia da capitano in campo, tocca a Nainggolan come nel novembre 2015. Primo tempo Parte forte la Roma, la prima occasione è per Dzeko su cross di Palmieri: colpo di testa fuori misura. La Lazio prova a cambiare ritmo e si fa vedere con Parolo dalle parti di Alisson, ma c’è Emerson a deviare, con l’aiuto del suo portiere, in corner. Dopo un tentativo di Fazio dalla distanza, finito tra le braccia di Strakosha, si riaffacciano in attacco i biancocelesti con Milinkovic-Savic, deve intervenire il numero uno brasiliano per respingere il colpo di testa angolato. Immobile prova la botta col destro, palla respinta, arriva a Lukaku dal lato opposto, ma manda alto. Alla mezz’ora sblocca Milinkovic: Felipe Anderson salta Fazio, che si scorda di tornare e lascia libero in area il serbo, cecchino da distanza ravvicinata. Sesta rete stagionale per lui. Rispondono i giallorossi con un colpo di testa di Dzeko, sopra la traversa, ancora il bosniaco su lancio di Paredes va col sinistro a cercare il primo palo, ma trova solo il fondo. Ѐ 1-0 Lazio all’intervallo. Secondo tempo Non cambiano i 22 in campo e nemmeno il copione della partita. La Lazio vuole il bis e Felipe Anderson a inizio ripresa incrocia col destro, non trova la rete di pochissimo. Al 14’ Parolo riceve da Immobile e scarica con tutta la potenza che ha in corpo, regalando l’illusione del gol. La Roma risponde con il palo esterno di Salah, che di sinistro scheggia il legno. Al 26’ Lukaku invita a nozze Immobile, tiro respinto lateralmente da Alisson, che si prende il rischio di uscire su Keita. Contatto corretto per Irrati, che fa bene a non fischiare. L’arbitraggio è all’inglese e fa innervosire i giocatori, Rudiger bersagliato per l’intero match dai tifosi biancocelesti che gli riservano i soliti «buu» razzisti si prende un giallo per la reazione ai danni di Immobile intento a guadagnare una rimessa laterale. Al 33’ scoppia la festa biancoceleste: Keita supera in velocità Manolas, mette al centro per Immobile, Rudiger in scivolata non riesce a fare opposizione, e il centravanti ha la strada spianata per il 2-0. Va sotto la Nord ad esultare col suo pubblico e tutta la panchina corre ad abbracciarlo. Sembra il gol della svolta, la Roma prova a non arrendersi, la conclusione di Palmieri è insidiosa e Strakosha in tuffo salva. I sei lunghi minuti di recupero scarseggiano di emozioni, i giallorossi sembrano troppo stanchi per ridurre il gap. Il 2-0 mette la Lazio in condizione di giocare il ritorno, il 5 aprile (senza Parolo squalificato), con più tranquillità. Ma in un derby tutto può sempre accadere.