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Italrugby travolta dall'Irlanda

Davide Di Santo
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Valanga verde sull'Italrugby. Nel secondo impegno del 6 Nazioni 2017, la nostra Nazionale non riesce a riscattare il ko all'esordio con il Galles. Davanti ai 52mila dello stadio Olimpico, O'Shea ha visto gli azzurri subire lo strapotere della "sua" Irlanda: il punteggio, 63-10 per i "Greens", peggior scarto casalingo per l'Italia nella storia del torneo, è lo specchio fedele di una gara a senso unico. L'Irlanda ha mostrato sin dai primi minuti la sua superiorità tecnica. Non che il copione fosse una novità, dal momento che lo stesso ct azzurro aveva messo in chiaro alla vigilia che l'Italia era attesa da una montagna da scalare. Contro il gigante verde, però, gli azzurri sono sembrati da subito dei lillipuziani. Fragili, confusi, impotenti, lenti. Un deciso passo indietro dopo le buone cose mostrate nel primo tempo contro il Galles. L'Irlanda non ha dovuto nemmeno forzare troppo per aggiudicarsi le battaglie in mischia contro avversari purtroppo incapaci di imbastire una reazione davvero efficace. I "Greens" riuscivano a conquista già nella prima frazione di gioco il bonus offensivo grazie alle quattro mete segnate (tre di Earls e una di Stander). All'Italia non bastava la meta tecnica concessa al 31' dall'arbitro Jackson con trasformazione di Canna, già a segno con un piazzato. Dopo l'intervallo era ancora dominio Irlanda, solida, concreta e cinica ad andare in meta in altre cinque occasioni (il man of the match Stander, tre di Girloy, Ringrose). Accenni di reazione azzurra si sono visti nella parte centrale del secondo tempo, ma ogni tentativo si infrangeva sul granitico muro del 'Trifogliò e da alcuni errori di handling. Disarmante invece la facilità con cui gli ospiti riuscivano a superare la difesa di casa. Non certo una buona notizia per ÒShea, atteso nella prossima giornata da un altro impegno proibitivo: nel tempo di Twickenham, contro l'Inghilterra rimasta a punteggio pieno dopo la vittoria in casa del Galles. Non certo l'avversario ideale per provare a cancellare lo sconfortante "zero" in classifica. A fine match il ct si sforza di essere ottimista. «Abbiamo giocato contro una squadra che sotto ogni punto di vista oggi era migliore di noi, dobbiamo continuare a lavorare partendo di giornate come questa», la sua analisi in conferenza stampa. «È stata una giornata veramente difficile soprattutto nei primi venti minuti di gioco dove abbiamo dovuto combattere molto. Alcuni errori da prima fase - ha proseguito - ci hanno esposto alla pressione avversaria. Dobbiamo dare assolutamente credito all'Irlanda per la vittoria, che ha saputo metterci in difficoltà sotto ogni punti di vista, costruendo spesso un gioco su più fasi», ha sottolineato ancora il mister azzurro. «Abbiamo giocato contro una squadra che sotto ogni punto di vista oggi era migliore di noi. Bisogna prendere i momenti in cui la nostra capacità di batterci fino alla fine della partita. Dobbiamo continuare a lavorare partendo di giornate come questa». O'Shea si è detto «sicuro che questa squadra abbia la possibilità di avere davanti a sé grandi giorni a venire. Dobbiamo diventare più forti mentalmente e per farlo c'è ancora molto da cambiare nel rugby italiano». «Ho massimo fiducia in Conor e nei miei compagni», ha assicurato capitan Sergio Parisse. «Personalmente sono una persona che non abbassa mai la testa e odio perdere, ma il mio compito come capitano è quello di stare vicino ai ragazzi per aiutarli a crescere per ottenere risultati». L'azzurro ha spronato i suoi: «Oggi l'Irlanda è stata più forte di noi, ma dobbiamo alzare la testa e fare sacrifici per migliorare. Non ci sono alibi né scuse, si lavora a testa alta. Siamo qui per cambiare le cose sul campo».

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