CALCIO E POLEMICHE
Gli avversari si scansano? Juve, così non vale
Juventus-Sassuolo, 2-0 dopo 10 minuti e 3-1 alla fine. In Juventus-Sampdoria il doppio vantaggio bianconero arriva addirittura all’8’, prima di chiuderla sul 4-1. Solo gli ultimi esempi della «dittatura» vigente allo Stadium, dove la Signora hanno vinto 105 volte su 136 gare disputate nel fortino inaugurato nel 2011 e da 22 sfide consecutive si portano a casa i tre punti. In serie A. Perché in Europa la musica resta ben diversa: finora due pareggi nei due match di Champions League con Siviglia e Lione. Dov’è la notizia? In Italia sono nettamente più forti degli altri da anni (è indiscutibile) mentre nelle coppe internazionali sale il livello degli avversari. Un conto è strapazzare il Chievo, un altro confrontarsi col Bayern Monaco. E allora nulla di strano se su 24 partite europee disputate nel fortino bianconero la Juve ne abbia vinte 13. Una più della metà. Molto meno in percentuale rispetto allo score da record in campionato: 84 successi su 101 gare. Tutto normale, tutto logico, no? Eppure è proprio a Torino che questa enorme differenza tra i risultati, a seconda della competizione, viene vissuta come un’anomalia. Tanto che Buffon, il capitano, l’uomo più esperto della squadra, avrebbe detto questo ai suoi compagni dopo il successo con il Napoli nello spogliatoio: «Ragazzi, così non si va da nessuna parte - le parole del portiere riportate ieri in un retroscena della Gazzetta - in Italia vinciamo perché gli altri si scansano, ma in Europa non succede e non succederà. In Italia le uniche due squadre che non si sono scansate ci hanno battuto (Inter e Milan, ndr). Serve più personalità, più grinta, più voglia di aiutarsi, altrimenti ci complicheremo la vita in campionato e soffriremo in Champions». Ma come «si scansano»? Avrà detto proprio così? L’inevitabile smentita è arrivata direttamente dalla società bianconera dopo non meglio specificate «verifiche interne», e quanto scritto dalla «rosea» viene descritto come «falso, con l’unico obiettivo di alimentare un pregiudizio denigratorio nei confronti della Juventus». Detto che il quotidiano milanese ha controbattutto confermando tutto, anche stavolta, probabilmente, la Signora ha trovato un nemico contro cui combattere: da sempre è la loro forza. Siccome finora siamo alla parola di uno contro quella di un altro e nessuno potrà mai dimostrare la verità, quel Juventus-Sampdoria di cui sopra è quantomeno un forte indizio che qualcuno ormai si scansi davvero. Tanto è inutile provarci allo Stadium. Era un turno infrasettimanale e il tecnico blucerchiato Giampaolo ha escluso dai titolari tutti i suoi migiori giocatori - Muriel, Quagliarella, Linetty, Torreira e Fernandes - giustificandosi poi così dopo aver battuto l’Inter quattro giorni dopo: «A Torino dovevo per forza cambiare formazione e non sfinire fisicamente 4/5 miei giocatori. Sapevo che avremmo subito la fisictà e l’esperienza della Juventus, perché quelli lì in qualche modo riescono a vincere le partite». Della serie: battuti in partenza. E chissà quanti altri hanno ragionato così. Ma se lo facessero tutti gli allenatori, che senso avrebbe giocare il campionato? Perché la Roma e il Napoli dovrebbero credere di competere sul serio per lo scudetto? Difficile trovare una risposta credibile, sarebbe un po’ come chiedersi per quale motivo nessuno fuori da Napoli si sia interrogato su quanto detto da Sarri a Vialli, interlocutore per nulla casuale, dopo la sconfitta dei partenopei contro la Juve: «Loro ci hanno messo sotto? La fisicità non si compra, ci sarebbero delle pasticche ma penso non siano legali... ». Una battuta, ovvio. Perché non serve certo doparsi per battere chi si scansa da solo.