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Italia Campione del Mondo. Ora siamo nella leggenda

FINAL ITALY VS FRANCE

Trezeguet sbaglia il tiro dal dischetto Grosso fa iniziare la festa tricolore

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BERLINO - Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo! Pirlo, Materazzi (due volte), De Rossi, Del Piero e Grosso, una sequenza che entrerà nella storia del calcio, nella storia dell'Italia. Ancora la Francia, ancora i rigori, ancora Trezeguet, ma stavolta il finale è diverso e dice che i più forti del mondo siamo noi. L'Italia di Lippi vince ai rigori la finalissima di Berlino davanti ai settantacinquemila dell'Olympiastadion letteralmente in delirio. Vendetta è compiuta: sei anni e sette giorni dopo l'Italia si prende la meritata rivincita sempre contro Zidane. Contro la Francia, con la quale al Mondiale non vincevamo da ventotto anni. L'«angelo blu» esce carponi dalla serata di Berlino dopo esser partito da fenomeno con un rigore che avrebbe tagliato le gambe a chiunque e aver chiuso nel peggiore dei modi: espulso e sconfitto. Giusto così: è la serata dei Grosso, dei Materazzi e Cannavaro, gente abituata a far legna e sudar sette camicie. Napolitano, anche lui sudato come un muratore, festeggia su quello che era il palchetto del Fuhrer, mentre Chirac lì vicino non ha una cera granché. Blatter prende la coppa che ha assistito allo scontro poggiata lì sul piedistallo e la consegna nelle mani di capitan Cannavaro. L'Italia esplode, di nuovo, come dopo il gol di Grosso che ha ucciso Barthez e la Francia intera. Il resto è già storia, ora tutti a casa perché la festa, quella vera, abbia inizio anche per loro. Bravi ragazzi, questo Mondiale ve lo siete proprio meritato. Gli azzurri partono troppo carichi e dopo un minuto Henry sbatte contro il «muro» Cannavaro, che è duro: resta a terra un minuto. Tre minuti dopo Zambrotta al primo intervento si fa ammonire dall'argentino Elizondo che sente lo spessore dell'aria e al settimo castiga l'Italia. Cannavaro fa un movimento sbagliato (forse il primo dall'inizio del Mondiale), Malouda vede la strada spianarsi e s'infila: su di lui arriva scomposto Materazzi e il francese va in terra. Rigore. Il contatto, seppur leggero, c'è. Sul dischetto Zidane fa una cosa di quelle che resteranno nella storia del calcio: cucchiaio a Buffon, traversa e gol. Francia in vantaggio. Ma il gruppo di Lippi non molla e dopo gli inevitabili cinque minuti di «bambola» riprende in mano la partita. Il tuffo di Thuram che chiude in angolo la punizione di Pirlo al 14' è il prologo al pareggio azzurro. È ancora Pirlo, stavolta dall'angolo, a mettere palla nel mezzo. Materazzi ricorda il gol ai ceki e replica: stacco imperioso e partita riaperta 1-1. L'Italia gioca meglio e i francesi accusano il colpo e rischiano il baratro dieci minuti dopo. Azione fotocopia, sempre Pirlo per Materazzi, ma stavolta Elizondo vede una spinta. Ma va bene così e l'Italia non cambia spartito, sbatte lì in mezzo nel muro di gambe alzato da Thuram e compagni e ci prova dai lati. Al 36', stavolta è Camoranesi ad andar sulla bandierina e la palla che scodella lì in mezzo è per la testa di Toni: traversa. È questo il filo conduttore della partita con l'Italia che domina il campo ma riesce ad arrivare in porta solo sui calci piazzati. Totti è ancora lontano e messo lì davanti sembra troppo isolato, anche perché Domenech gli ha messo addosso Vieira e Makelele: due non teneri. Nella ripresa si riparte con la Francia avanti a testa bassa. Cannavaro tocca appena una bella palla messa in mezzo da Totti dopo uno schema dalla bandierina, ma, per il resto, molta più Francia che Italia. Zidane & Co. crescono, ma con loro anche Zambrotta e Cannavaro. I due juventini fanno la differenza, Zambrotta toglie almeno tre volte la palla dai piedi francesi a un passo dal tiro e Cannavaro, spaventoso a tratti, continua a fare il fenomeno su tutto quello che arriva. Poi, inevitabilmente, la partita cala di tono. Vieira si blocca, dentro Diarra e Lippi cambia. Fuori Perrotta per Iaquinta, poi Totti per De Rossi: basta coi piedi ora servono i muscoli. Buffon dice «no» a Henry (18'), Pirlo fa venire un infarto a Barthez: punizione da trenta metri che lambisce il palo. Ma non c'è nulla da fare, si va ai supplementari. Noi sembriamo cotti, i francesi forse hanno ancora qualcosa di più e la prima frazione si chiude con Buffon che deve fare il fenomeno su un colpo di testa di Zidane. Poi il fenomeno perde lucidità e reagisce su Materazzi: testata in pieno petto a palla lontana che non sfugge al guardalinee. È rosso: Francia in dieci ma soprattutto senza Zidane per i rigori ormai inevitabili. L'Italia va sul dischetto con Pirlo che apre una sequenza che entrerà nella storia. Centro, poi ancora Materazzi, il redivivo De Rossi subito dopo la traversa di Trezeguet che nella finale di Euro 2000 ci aveva «purgato» col golden goal ai supplementari, quindi la trasformazione di Del Piero. E quando Grosso va sul dischetto in molti lo hanno pensato, magari non detto, ma pensato sì... questo è il Mondiale di Grosso: non può sbagliare. Quando la rete si gonfia alle spalle di Barthez e il neointerista inizia quel giro di campo a tutta con le braccia allargate, è tornato alla mente Marco Tardelli con le vene sul collo e Pertini che riporta in Patria la Coppa. Stavolta non sarà così, perché il cerimoniale prevede diversamente, ma quel tocco d'oro che vale una vita stavolta è nostro... e guai a chi ce lo tocca. I campioni del mondo ora siamo noi. APPUNTAMENTO CON LA STORIA L'Italia prepara la festa agli azzurri dopo una notte senza fine, capace di unire un paese intero ventiquattro anni dopo l'ultima gioia Mondiale. I campioni del mondo torneranno oggi intorno alle 18,30 all'aeroporto militare di Pratica di Mare, vicino Roma. Lì atterrerà l'aereo che riporterà la Nazionale in Italia dopo la finale con la Francia. Partenza fissata da Berlino due ore prima. Sbarcati a Pratica di Mare gli azzurri saranno accompagnati a Palazzo Chigi per incontrare il presidente del Consiglio, Romano Prodi. Poi grande festa in piazza al Circo Massimo fino a tarda notte. Da domani tutti in vacanza. L'Italia tornerà in campo il 16 agosto a Taranto per un'amichevole contro un'avversaria ancora di definire. In pole la Croazia. Sarà l'unico test prima delle qualificazioni agli Europei del 2008 in Austria e Svizzera, che comimceranno il 2 settembre con la Lituania. Poi, il 6 settembre, nuova sfida con la Francia. I giocatori non hanno voglia di pensare al futuro: vogliono godersi il trionfo. Luca Toni è un fiume in piena: «Siamo solo campioni del mondo, ho vinto più io in un anno che Ciro Ferrara in tutta la sua carriera. È una cosa stupenda. Per me è stato un anno bellissimo e festeggeremo per tutta l'estate. Spero che Lippi resti ma adesso festeggiamo. Oggi finalmente si torna in Italia. Ho fatto tanta C1 e non avrei mai immaginato di diventare campione del mondo. Io avevo speso tanto, avevo qualche problema alla caviglia e non ero tra i primi cinque rigoristi. Me lo sentivo che sarebbe stato Grosso a tirare il rigore decisivo». Già, è stato il Mondiale dei gregari diventati campioni. La faccia migliore del nostro paese.

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