E Danimarca-Italia finisce 2-2
La Danimarca (due legni e due gol di testa di Bendtner, mal controllato da Balzaretti: nella Juve si era visto poco) ci ha fatto tremare, mettendoci sotto di brutto, nella ripresa. Per fortuna, un gol di Aquilani ci ha salvato. Quello di Osvaldo, nella ripresa, ha illuminato una partita troppo tattica. È stato Thiago Motta a pescare l'ex romanista: dribbling a rientrare sullo statico Agger e destro dal limite all'angolo basso sulla sinistra del portiere Andersen. I danesi in realtà non erano apparsi così pericolosi (al contrario della ripresa) e il pareggio di Bendtner in finale di primo tempo ha sorpreso un pò tutti. Su traversone da sinistra dell'attivissimo Khron Dehli, un colpo di testa cui Balzaretti non ha saputo opporre resistenza, s'è insaccato sulla sinistra di Buffon. Lo stesso ex juventino non aveva fatto vedere granchè. È stata una partita con la palla prevalentemente a centrocampo. Qualche lancio di Montolivo, qualche sgroppata di De Silvestri e Balzaretti sulle corsie esterne, il buon lavoro di frangiflutti di Motta davanti alla difesa. I danesi hanno avuto in Krhon-Dehli un buon punto di riferimento in avanti; poi hanno fatto palleggio in mezzo al campo. I nostri, a parte qualche incertezza di Ranocchia, hanno tenuto dignitosamente per poi prendere un gol in maniera puerile: ci fosse stato Chiellini, su Bendtner, forse sarebbe andata diversamente: Balzaretti sull'uomo a volte soffre, come s'è visto anche nella ripresa. I danesi hanno cercato di premere maggiormente con Larsen, gli azzurri hanno risposto un tiro di Diamanti sull'esterno rete sinistro. Certo, la punizione di Eriksen che ha colpito il palo nella ripresa, ha lasciato di sasso Buffon che nulla avrebbe potuto farci. La partita avrebbe preso un'altra piega se Candreva, solo sulla sinistra, non avesse mancato un gol quasi fatto. Nel secondo tempo gli azzurri, sotto la pressione dei danesi, hanno subito un pò troppo e questo ha chiamato in causa anche qualche carenza del centrocampo azzurro. Insomma, una prestazione in chiaroscuro. Anche Zimling da fuori ha chiamato in causa Buffon, graziato dalla traversa al 22' sul destro di Bjelland: sul rimbalzo il portiere ha fatto un salvataggio strepitoso a terra. Prandelli ha sostituito lo stanco Marchisio con Aquilani. Questo pareggio della squadra azzurra nel girone di qualificazione ai Mondiali 2014 è arrivato dopo che il biglietto per il Brasile era stato staccato, ma di seguito a una serie di partite in cui la difesa della Nazionale (e della Juventus) ha accusato qualche difficoltà. Alla vigilia della partita, Prandelli ha dichiarato che si erano verificati errori dei singoli e non del reparto. Stavolta è toccato a Balzaretti. Resta il fatto che i problemi della fase difensiva ogni tanto saltano a galla. La Danimarca, di cui il ct aveva tessuto l'elogio per la sua serietà, le sue capacità di palleggio e costruzione della manovra, non ha fatto cose strabilitanti. Ha attaccato il giusto. Ora non bisogna drammatizzare, ma cominciare a lavorare per preparare bene la trasfetta in Brasile: col recupero dei tanti titolari assenti a Copenaghen (Balotelli, De Rossi, Pirlo ecc.) già contro l'Armenia martedì a Napoli si potrà veder qualcosa di diverso. Per il resto, la parola (e i fatti) toccherà a Prandelli.