Bartali eroe oltre il pedale: salvò la vita a molti ebrei
Carlo Gugliotta Ieri mattina Andrea Bartali, figlio dell'indimenticato Gino, si è svegliato con una notizia che lo ha colto di sorpresa e gli ha colmato il cuore di gioia: suo padre è stato...
Ieri mattina Andrea Bartali, figlio dell'indimenticato Gino, si è svegliato con una notizia che lo ha colto di sorpresa e gli ha colmato il cuore di gioia: suo padre è stato nominato Giusto tra le Nazioni dallo Yad Vashem, il sacrario della Memoria di Gerusalemme. Dopo anni di lavoro da parte della fondazione che porta il suo nome, l'organizzazione ha finalmente riconosciuto l'opera che il campione degli anni '30 e '40 ha svolto durante la seconda guerra mondiale a favore degli ebrei. Una storia tanto bella quanto commuovente quella di Ginettaccio, vincitore di tre giri d'Italia, due Tour de France, quattro Milano-Sanremo e tre Giri di Lombardia: mentre l'attività ciclistica era ferma a causa della guerra, il corridore, durante gli allenamenti, portava nella borraccia o nascosti nelle tasche falsi documenti da consegnare agli ebrei, minacciati di morte durante gli anni dell'occupazione tedesca dell'Italia. Centinaia sono le persone che si sono salvati grazie alla sua opera: «Sono vivo perchè Bartali ci nascose nella cantina di un suo appartamento», spiega Giorgio Goldenberg, 81 anni, e la testimonianza vale per tante altre persone che sono riuscite a non essere portate nei campi di concentramento grazie alla sua opera. Bartali, come si legge sul sito internet dello Yad Vashem, è stato «un cattolico devoto, nel corso dell'occupazione tedesca in Italia ha fatto parte di una rete di salvataggio i cui leader sono stati il rabbino di Firenze Nathan Cassuto e l'Arcivescovo della città, il cardinale Elia Angelo Dalla Costa», quest'ultimo già riconosciuto Giusto tra le Nazioni. «Questa rete ebraico-cristiana, messa in piedi a seguito dell'occupazione tedesca e alla deportazione degli ebrei, ha salvato centinaia di ebrei locali ed ebrei rifugiati dai territori che erano sotto controllo italiano, principalmente in Francia e Yugoslavia». «Sono contento che il lavoro di papà sia stato riconosciuto ufficialmente anche da Gerusalemme», ha spiegato un sorpreso Andrea Bartali, il quale non era stato avvertito dalla notizia, ma l'ha appresa anche lui dalle agenzie di stampa. Ed è anche una bella notizia per l'Italia, che arriva proprio ora che ci sono i mondiali in Toscana. Il prossimo anno Ginettaccio avrebbe compiuto cento anni: per quella circostanza la Toscana aveva chiesto a gran voce la partenza della prossima edizione del Tour de France, ma gli organizzatori hanno preferito la Gran Bretagna.