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Schumacher confessa: «Mi sono dopato»

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Già squalificato per la positività all'Epo nel 2008, il 31enne ciclista tedesco ha tirato in ballo la Gerolsteiner, sua ex squadra, e il team manager Hans-Michael Holczer: «Ho seguito il sistema»

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Stefan Schumacher ha confessato di aver fatto uso di doping durante la sua carriera, ricorrendo a Epo, ormone della crescita e corticosteroidi. E ha anche tirato in ballo la sua ex squadra, la Gerolsteiner, sostenendo che il team manager Hans-Michael Holczer era a conoscenza delle pratiche illecite e che i medici lo hanno attivamente aiutato. Il 31enne corridore tedesco, tesserato per la Christina Watches-Onfone e professionista nel 2002, risultò positivo all'Epo nel 2008 sia al Tour de France che alle Olimpiadi di Pechino, rimediando dalla sua federazione due anni di squalifica: fino ad oggi aveva sempre negato l'assunzione di sostanze proibite. Alla rivista tedesca «Der Spiegel», invece, ha ammesso il ricorso sistematico al doping: «Ho preso l'Epo, ma anche l'ormone della crescita e corticosteroidi. Ho iniziato poco più che ventenne e ho seguito il sistema: non ne sono orgoglioso, ma questo accadeva». Militando dal 2006 al 2008 con la Gerolsteiner, Schumacher ha ottenuto le vittorie più importanti, tra cui due tappe al Giro e al Tour, indossando anche le maglie di leader delle due corse, oltre all'affermazione nell'Amstel Gold Race del 2007. E, secondo la sua confessione, il team manager Hans-Michael Holczer era tutt'altro che innocente: «Era consapevole di ciò che stava accadendo intorno a lui». Così come i medici della squadra, che ha avuto altri positivi eccellenti così come l'austriaco Bernhard Kohl e l'italiano Davide Rebellin, che per una positività al Cera ha restituito l'argento vinto nella prova in linea olimpica a Pechino.

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