Hamsik e Cavani Napoli a meno tre
Lacaccia alla lepre bianconera è apertissima: all'entusiasmo degli azzurri, infatti, fa da contraltare la crisi di nervi e di paura della capolista con Conte e l'a.d. Marotta che hanno abdicato allo stile e usato toni volutamente incendiari e sospettosi. Inammissibili per il portiere De Sanctis: «Conte? La parola vergogna va usata per quello che è accaduto dopo il fischio finale quando dirigenti bravi e vincenti non dovrebbero parlare della provenienza degli arbitri o altro (Guida è di Torre Annunziata, ndr). Lo spettacolo è stato allucinante. Vedremo cosa farà il giudice sportivo». Intanto il Napoli va avanti per la sua strada. Hamsik e l'implacabile Cavani, 18 reti all'attivo, hanno inflitto la prima sconfitta interna al bel Parma di Donadoni che si ferma a quindici risultati utili consecutivi. Centrocampo leggero per i ducali che non danno spazio alle ripartenze avversarie e solo al quarto d'ora concedono a Pandev la prima vera occasione. L'assist calibrato di Dzemaili (è sul mercato, ma non ha fatto rimpiangere Behrami) per Hamsik fa saltare il banco. Ottavo centro per lo slovacco. Gli emiliani ci provano senza fortuna perché prima De Sanctis e poi Cannavaro negano il gol sulla linea. Miracolosi entrambi. Nella ripresa il Napoli fatica ancor di più ad affacciarsi dalle parti di Mirante e, visto che il limite della squadra è quello di non saper gestire il vantaggio, matura il pareggio. Sansone dal fondo crossa e Cannavaro, al rientro, devia nella sua porta. L'autorete ha il pregio di suonare la sveglia: Insigne (per Pandev), deludente fino a quel momento s'inventa un corridoio per il Matador che brucia Mirante in uscita. Da registrare anche il debutto di Armero. Contro il Catania mancheranno Britos e Campagnaro (saranno squalificati per somma di gialli), ma il Napoli ha 15 punti in più di un anno fa ed è la squadra che sta facendo meglio dall'inizio del 2013. «Adesso ho capito perché da Parma è difficile uscire con una vittoria. Sono veementi, pressano molto e quindi sono contentissimo del risultato. Il rammarico è non saper gestire il risultato. Abbiamo avuto tante opportunità per chiudere il match in ripartenza. Però questi ragazzi stanno crescendo in modo esponenziale, stiamo facendo un supercampionato, possiamo andare lontano» ha detto Mazzarri che con signorile (e beffardo) distacco ignora le arroganti polemiche arbitrali della Juve: «Non parlo di cose che non vengono dal mio gruppo. Dopo la partita di Pechino mi espressi con l'intento di dare un contributo costruttivo. Di arbitri non parlo più fino a fine stagione, poi dirò la mia».