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«Fase offensiva», «fase difensiva», continua a martellare Petkovic nel centro sportivo di Formello.

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Igiocatori incassano, non ce la fanno più a sentire il loro allenatore che sta lavorando sulla mentalità di una squadra che negli ultimi due anni di questi tempi mollò fino a perdere gli obiettivi che si era prefissato, due qualificazioni in Champions sfumate nella volata persa contro l'Udinese che hanno lasciato l'amaro in bocca. Stefano Mauri da capitano vero si fa portavoce del nuovo «verbo» dell'allenatore croato che sta guidando un gruppo imbattuto da sedici partite tra coppa e campionato: «Il nostro segreto è la consapevolezza di essere una grande squadra e il fatto di non mollare mai anche nei momenti più difficili. Di certo, però, dobbiamo migliorare in trasferta. La Lazio può arrivare lontano in tutte le competizioni, non sarà facile perchè è ancora molto lunga, ma ci vogliamo togliere delle soddisfazioni e vincere qualcosa. La scossa di Petkovic? Il mister è sempre stato consapevole che questa squadra ha delle potenzialità e può andare lontano e questo ci ha dato stimoli, consapevolezza e forza, sappiamo che possiamo giocarcela contro qualsiasi avversario». Mauri ha realizzato martedì notte un gol pesantissimo allo Juventus Stadium, quello che ha consentito di pareggiare nel finale la rete irregolare segnata da Peluso. Il capitano biancoceleste racconta la sua prodezza in mischia: «Speravamo in questo risultato positivo, sapevamo che non era facile perchè loro sono una grandissima squadra che ormai da due anni sta dimostrando il proprio valore - ha detto ai microfoni di Lazio Style Radio - ma non abbiamo mai mollato nemmeno dopo la loro rete. Ci hanno messo in difficoltà in alcuni tratti della partita, dove noi siamo stati bravi fino all'ultimo a rimanere concentrati e a portare a casa questo risultato positivo. Il gesto di fair play su Bonucci? Lui ormai da qualche minuto aveva problemi, in quel momento mi ha detto che voleva il cambio e mi è sembrato giusto buttare la palla fuori». La finale è un obiettivo reale anche se la rabbia della Juve nel ritorno è una certezza e allora non si può di certo dormire sonni tranquilli. «All'Olimpico stiamo facendo benissimo, - prosegue Mauri - non vediamo l'ora che arrivi quella sfida per dimostrare che anche in casa ce la possiamo giocare dopo due pareggi nel loro stadio, soprattutto vogliamo raggiungere la finale. Ma prima c'è una partita importante di campionato per puntare sempre più in alto. Bisogna essere bravi a non pensare alla partita di Coppa ma al campionato, dove abbiamo un obiettivo importante da raggiungere e dobbiamo dare continuità ai nostri risultati». Prima il Chievo, poi la Juve per non lasciare nulla.

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