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«Un nuovo modello per lo sport»

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GiovanniMalagò, presidente del circolo Canottieri Aniene, presenta il suo programma elettorale per la corsa alla presidenza del Coni. «Un nuovo modello per lo sport italiano», un piano basato su cinque punti che ha l'ambizione di rendere autonomo il movimento sportivo nazionale. «Il Coni riceve dalle casse dello Stato 411 milioni l'anno, parlare di autonomia dello sport è ipocrita - afferma - il nuovo Coni dovrà progettare fra pubblico e privato, è necessario trovare nuove forme di finanziamento fuori dal sistema assistenzialistico in cui viviamo ora». Un sognatore, un uomo determinato a cambiare una struttura «palazzocentrica». Il modello prevede una pianificazione strategica condivisa, un'equa ripartizione delle risorse, la capacità di attrazione di capitali privati. E poi «un palazzo di cristallo, trasparente, esemplare, aperto, con l'adozione di un bilancio sociale». Scuola e oratori: il piano di sviluppo dello sport italiano parte dalla base, per crescere in altezza verso l'eccellenza. Le critiche all'attuale sistema non mancano, così come quelle riservate al mondo del calcio, già escluso dalla sua eventuale Giunta. «Lo stato di salute dello sport italiano non può essere parametrato con le medaglie di Londra - sottolinea - chi erano gli avversari contro cui abbiamo vinto?». La sfida appare estrema, una lotta impari con Raffaele Pagnozzi già accreditato per il successo finale. L'attuale segretario generale del Coni avrebbe già in tasca trenta voti, sui trentanove necessari per l'elezione. Il 19 febbraio l'atto finale, con Simone Gambino - terzo candidato - di fatto già escluso dalla corsa alla poltrona presidenziale. Sim. Pie.

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