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L'Acea si gode il suo baby d'oro

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Tambone sempre più protagonista nella Roma basket «Calvani mi ha dato fiducia e questo è solo l'inizio»

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Si,è la stessa Virtus Roma che lo scorso luglio rischiava di venire cancellata dal basket che conta e che oggi invece si gode, a ragione, il nuovo ed insolito ruolo di sorpresa. Meriti da distribuire in una gerarchia consolidata. Ci sono quelli del presidente Claudio Toti, che ha fatto una scelta forse illogica restando in sella a dispetto dei santi, e della congiuntura economica, ed oggi raccoglie più consensi anche di quando regalò alla città Bodiorga. Poi quelli di Nicola Alberani, il general manager che conosce il basket, fa questo di mestiere e non nel tempo libero, sa sorridere e comunicare. Quindi il coach Marco Calvani, romano ed ormai avvezzo alla pallacanestro di alto bordo. Con loro il nuovo team manager Carotti ed una squadra dove Datome fa il leader ma a meritare la palma del migliore è il gruppo. Come si spiegherebbe sennò l'ultima novità, ovvero il romano de Roma, anche se è nato a Graz in Austria, Matteo Tambone? Lui, classe 1994, arriva dal quartiere di San Giovanni dove da bambino giocava col canestrino e la palletta regalatagli dal papà ex cestista. Ha le idee chiare il ragazzino. «Voglio diventare un giocatore di serie A» e le premesse sembrano essere quelle giuste. «Ringrazio i coach che mi hanno fatto crescere - ha dichiarato - Paolo Di Fonzo, Gigi Satolli, Antimo Martino ed ora Marco Calvani. Con me è stato chiaro. Lavora duro in allenamento ed arriverà il tuo turno». E così è stato. Fuori Dagunduro, problemi per Taylor prima e D'Ercole dopo ed ecco che Tambone è stato lanciato nella mischia. «Quando l'ho fatto giocare per 10' minuti contro Biella - dice coach Calvani - qualcuno ha storto il naso. Era in campo con i piemontesi in rimonta, ma lui fu quello che difese meglio su Johnson. S'è guadagnato la fiducia mia e della squadra. Ad Ancona contro Montegranaro è andato meglio e contro Pesaro ancora di più Ma deve sapere che la strada è lunga». Lui il ragazzino raccoglie i complimenti ma non si monta la testa. «Se gioco con fiducia è perché tutti mi danno modo di esprimermi al meglio. Mi ha fatto i complimenti anche il presidente Toti.». E così, puntando un obiettivo alla volta, vuole continuare ad andare avanti questa Acea bella e vincente. Non da scudetto, ma in grado di risvegliare la passione della città.

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