Guai a darlo per sconfitto.
Perdue notti:domani e mercoledì si giocano i primi atti di un tris di sfide con l'Inter che non si concluderà più in dieci giorni ma ad aprile. Il recupero accelerato del capitano è la scossa che ci voleva per riportare tutti sul «pezzo». La Roma tiene tantissimo alla Coppa Italia che può portare in Europa ma non può permettersi di abbandonare il campionato con un girone d'anticipo. Per Zeman, e ancor di più per la società, la gara di domani con l'Inter conta eccome: fino a quando c'è speranza l'obiettivo Champions va inseguito. Ecco perché Totti difficilmente verrà gestito in ottica Coppa Italia: ieri mattina si è allenato in campo nell'unica seduta (il boemo ha annullato quella pomeridiana) senza accusare fastidi, oggi parteciperà alla rifinitura. A questo punto, se la coscia non farà brutti scherzi, è quasi certo che domani Zeman lo schieri dall'inizio e magari lo cambi durante la gara per conservare qualche energia in vista della semifinale d'andata di mercoledì. Le alternative lì davanti non mancano. Col rientro concomitante di Osvaldo il tecnico ritroverà infatti l'attacco titolare che gli è mancato a Firenze. Destro («Sto imparando molto da Zeman» ha ammesso il giovane attaccante) dovrà aspettare il suo turno mercoledì prossimo in Coppa, dove l'argentino è squalificato, mentre Lamela ha scontato la sua «pena» e si candida per giocare dall'inizio le due sfide ravvicinate. Se le strategie per l'attacco sono ben definite, tutto il resto dipende dalla scelta cardine: il modulo. Ma la sorpresa regalata da Zeman a Firenze dovrebbe restare un'azzeccata eccezione. ATrigoria sono tutti (o quasi...) convinti che domani con l'Inter la Roma tornerà una squadra zemaniana doc, col 4-3-3 standard e un uomo in meno in difesa. «Spetta al mister decidere - dice un diplomatico Castan a Sky - l'importante è battere l'Inter: per noi è una partita fondamentale, se riusciamo a vincere possiamo sognare il terzo posto, altrimenti diventa più difficile». Già: i punti di ritardo sono dieci e le avversarie da superare almeno tre. «Sono venuto qui per vincere scudetto e Coppa Italia ma c'è tanto lavoro da fare» riconosce Castan, pronto ad alternarsi con Burdisso al fianco di Marquinhos nelle due gare ravvicinate contro i nerazzurri. Il dubbio in difesa è a sinistra: Balzaretti ha entrambi i flessori a pezzi e rischia di farsi male, ieri si è fermato in palestra e oggi proverà ad allenarsi. Zeman è pronto a dividere il lavoro tra lui e Dodò, che è squalificato in Coppa. Ma l'allenatore non si fida ancora del brasiliano. Le alchimie del centrocampo passano attraverso il solito dilemma - De Rossi o Tachtsidis? - e la leggera influenza che ha impedito a Pjanic di lavorare insieme ai compagni ieri. Ma il bosniaco, come Osvaldo, ha dato appuntamento ai romanisti all'Olimpico. E se c'è lui De Rossi può stare tranquillo. Giusto Zeman?