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Abete e il calcio immobile che non riesce a ripartire

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GiancarloAbete sorride comunque, nonostante «le criticità» del suo mondo, all'elezione che con un solo scrutinio e il 94% dei consensi lo ha riconfermato alla guida della Figc: presidente per i prossimi quattro anni e poi basta, spazio a facce nuove. Candidato unico, Abete ha ricevuto un consenso di fatto unanime: dei 256 presenti in 250 hanno votato (5% le schede bianche), con Lega di A, tecnici e arbitri compatti su Abete (18 su 18 i voti della A, 24 su 24 Aiac, 9 su 9 l'Aia, 18 su 19 la B, 44 su 48 la Lega Pro, 79 su 88 i Dilettanti e 43 su 44 l'Aic). Le priorità sono tante: «La riforma della giustizia sportiva, la legge sugli stadi e il rafforzamento della normativa sulle frodi sportive - spiega - siamo consapevoli delle criticità: penso alle scommesse, alla violenza e al razzismo». Una novità ci sarà: nel Consiglio federale arriva il romanista Simone Perrotta, una "prima" per un giocatore in attività. «Inizierà subito e siamo ben lieti di averlo con noi» dice il presidente. La B intanto ha convocato per giovedi' l'assemblea e ha riproposto alla sua guida Andrea Abodi, dopo il tentativo fallito per lui di guidare i club della massima serie. Difficile che la A invece in pochi giorni trovi la convergenza su un nome nuovo e quindi è facile che si arrivi alla prorogatio fino a giugno dello stesso Beretta.

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