di Gianfranco Giubilo Per fortuna, il calcio giocato torna a offrirci un abbraccio consolatorio, dopo una settimana in cui, dalle stanze del potere sono giunti messaggi deprimenti.
Cairodice che Abodi «non si è posto bene», nessuno osa indagare su quale posizione il candidato avrebbe dovuto assumere per risultare gradito al presidentedel Torino, le cui capacità gestionali avrebbero ridotto sul lastrico un venditore ambulante. E ancora, una Corte che impiega quattro ore per far sapere di non avere competenza sul ricorso della Roma volto a sanare le magagne di un regolamento violentato prima dai capricci di Mamma Rai e poi da quella Lega ridotta a Corte dei Miracoli. Benvenuti a questa prima di ritorno, in attesa che i vertici dello sport più popolare tornino almeno a esimersi dalle decisioni, nella filosofia del minor danno. La Lazio, che i numeri indicano come più accreditata rivale della Juventus capolista, spera di poter uteriormente limare un gap tuttora sontuoso, ma non proibitivo come appariva prima che Delio Rossi le assestasse un ceffone più sonoro di quello che aveva regalato un momento di gloria e Ljajicic. Petkovic sperava di riproporre la formazioneinterprete della lunga striscia di risultati positivi, sarebbe un guaio dover rinunciare a Gonzalez, assoluta garanzia in un centrocampo che non ha alternative all'altezza. Torna Klose dopo la pausa di Coppa, guiderà l'assalto alla roccaforte dell'Atalanta. Colantuono, confermato fino al 2016, pretenderà dai suoi una prova di carattere, anche se la campagna invernale non lo ha finora confortato. Sulla forza della disperazione dovrà far conto il Palermo, precipitato a ridosso della coda estrema, ma il San Paolo regala poco e la classifica impone al Napoli di evitare altre distrazioni. Trasferta severa per la Fiorentina a Udine, al Tardini di Parma inviolato in stagione vuole rialzare la testa la Juve, la soccorre la legge dei grandi numeri. Nella zona nobile, ancora un'insidia per la Roma, che con il campo del Catania non ha mai avuto buon feeling. Zeman deve fare a meno di Osvaldo e Pjanic, scende il tasso di talento, ci vorrà un'impresa. Negli anticipi, ritorno al gol per Gilardino, ritorno alla vittoria per il Bologna, Chievo travolto. Si risolleva l'Inter, timido il Pescara che tenta qualcosa quando la partita era già stata chiusa dal genio di Cassano e dai gol di Palacio e Guarin.