La Lazio riparte all'assalto per consolidare il secondo posto e provare a sfruttare eventuali passi falsi della Juventus.
El'allenatore romano (e romanista) vorrebbe fare uno sgambetto ai biancocelesti in serie positiva da tredici gare tra campionato e coppe (10 vittorie e tre pari) anche se la sua squadra non vince da tre partite e sembra meno brillante rispetto all'avvio di stagione. Partita complicata, in fotocopia con quella di sabato scorso contro il Cagliari vinta solo nel finale con l'aiuto di un pizzico di fortuna necessario del calcio per centrare grandi traguardi. Previsto un bunker difensivo e tanto sano contropiede affidato peraltro a buoni giocatori come Bonaventura, Moralez e Denis. Quindi, occhi aperti e concentrazione massima come predica Vladimir Petkovic, demiurgo della Lazio seconda in classifica dopo aver eguagliato il record di Eriksson con trentanove punti dopo diciannove partite. Il tecnico croato allontana la corsa scudetto spiegando il suo punto di vista: «Che cosa ha la Juve più di noi? So quello che abbiamo noi, positività, voglia di ottenere risultati e rimanere più in alto possibile. La Juve ha dimostrato con i fatti quanto vale, noi dobbiamo ancora dimostrare». Poi chiarisce che in questo momento non si sofferma sui risultati di nessun'altra squadra che non sia la sua: «Guardiamo solo noi stessi, non agli altri. Di giorno in giorno, pensando che dobbiamo sempre dare il massimo, poi si vedrà». Sull'avversario odierno ha le idee chiare, del resto quella bergamasca è una squadra molto solida capace di creare problemi a chiunque anche se è reduce da quattro sconfitte consecutive in trasferta e ha costruito gran parte dei suoi punti nello stadio amico: «Contro l'Atalanta - afferma Petkovic - non è mai facile per nessuno, è una formazione organizzata e mi aspetto che verrà all'Olimpico per disturbarci e colpirci nel momento di debolezza ma dipende tutto da noi». Non fissa obiettivi ma vede un gruppo in crescita pronto a compiere il definitivo salto di qualità se saprà mantenere l'umiltà mostrata in questi primi sei mesi della sua gestione: «Penso che la squadra può migliorare ancora tanto - osserva Petkovic - finora abbiamo avuto un rendimento abbastanza regolare e migliorando anche sul piano del gioco. È un processo e credo che siamo ancora al 70-80%. Voglio che i giocatori continuino a migliorare, questa fame infinita deve continuare». Non ammette distrazione e non sia aspetta grandi aiuti da un mercato molto complicato dalla crisi economica generale: «Attendo ancora alcuni infortunati, come Ederson, che potrebbero darci una grossa mano. Comunque se non arriverà nessuno, saremo pronti a prepararci con le forze a disposizione». Come a dire, avanti così, senza guardare né avanti, né dietro, ma solo all'Atalanta per continuare la serie positiva e conquistare la nona vittoria casalinga. Saranno in 35.000 a spingere la Lazio, ancora pochi per una squadra che ha dimostrato di meritare più amore da parte dei tifosi biancocelesti. E Petko è convinto di riuscire a riempire l'Olimpico come ai bei tempi.