Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

«Sono incavolato nero»

Esplora:
default_image

Magnini contro il sistema: «Se vinci va tutto ok, ma poi... » Sul caso-Lucas: aspettiamo una risposta dalla Federnuoto

  • a
  • a
  • a

Noncerto come quello, ormai indimenticabile, che rese ìscoppiettanti” le Olimpiadi di Londra, ma pur sempre di sfogo si tratta. Archiviate le festività - a Natale sono tutti più buoni - Filippo Magnini torna a far sentire la sua voce, gridando al mondo tutto quello che proprio non gli va giù. «Sono incavolato nero - ha detto allo stand "Gazza Town", all'interno dell'edizione 2013 di "Pitti immagine Uomo" a Firenze - con tutto un sistema che quando sbagli una gara ti rompe le scatole; dove se vinci sei intoccabile, e se non vinci non puoi più chiedere niente o dire niente. Non mi riconosco molto nel mondo del nuoto, nel mondo sportivo che conosco io» ha aggiunto il pesarese, fresco di firma con il Team Lombardia e della medaglia d'argento conquistata con la staffetta 4x100 sl agli ultimi Mondiali in vasca corta di Istanbul. Insomma, Re Magno non ci sta. Troppe le critiche ricevute, troppa poca riconoscenza per i successi raggiunti in carriera. A Londra l'ormai ex capitano azzurro se la prese con compagni di squadra, allenatori e preparatori «non siamo arrivati pronti, abbiamo sbagliato tutto» gridò alle telecamere dopo la deludente prova della staffetta 4x100, sollevando un polverone che continuò ad intossicare il nuoto azzurro durante tutti i Giochi. I compagni, furiosi, non la presero bene, soprattutto Marco Orsi, che disse la sua senza esitare: «Filippo ha sbagliato, non doveva fare così: doveva comportarsi da campione e capitano. È troppo impulsivo e gliel'ho detto in faccia. Qui c'è chi si fa gli affari suoi e non pensa agli altri» ammise, salvo poi chiarirsi con Magnini prima di lasciare Londra. Questa volta Filippo se l'è presa con tutti quelli che non gli riconoscono il giusto valore nella sua disciplina.«Amo lo sport - ha spiegato - mi piace e adoro farlo ai massimi livelli, ho sempre dato il massimo. Quando ho sbagliato, come a Shanghai, in occasione di una virata, l'ho detto: peccato, ero in straforma e feci un errore. Ma non è giusto prendere critiche sempre e comunque. Mi auguro che il 2013 sia uno dei miei anni, perché comunque nel 2012 ho vinto il terzo titolo europeo da trentenne. Meglio di me ha fatto solo Popov, però magari queste cose le persone se le dimenticano» ha concluso il marchigiano, vincitore anche di due titoli mondiali nei 100 stile. Intanto, sfogo a parte, Filippo è ancora in attesa, insieme alla sua Federica Pellegrini, di una risposta dalla Federnuoto sul caso Philippe Lucas. «Entro una settimana, non di più, attendiamo la risposta dai vertici del nuoto italiano sulla scelta del tecnico per me e Federica. Io e lei partiremo il 12 gennaio per il collegiale in Thailandia, però in questi giorni ci sarà un incontro per parlare di questo argomento, in vista dei prossimi anni». I due ragazzi hanno fatto sapere che, indipendentemente dalla decisione della Fin, andranno ad allenarsi a Narbonne, in Francia, per seguire il tecnico transalpino. «Per quest'anno abbiamo già comunicato il nostro programma, e lo abbiamo fatto anche dando le date che ci vedranno impegnati fino al Mondiale di Barcellona, giorno per giorno, cosa che penso nessun atleta al mondo fa. Federica, come ha sempre detto, ha scelto Lucas come proprio tecnico fino a Rio. Io devo vedere, ma visti i risultati recenti, mi sto convincendo sempre di più di compiere la medesima scelta».

Dai blog