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Col vento in coppa, apre Radu, chiude la doppietta Hernanes, nella notte del compleanno va tutto bene.

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Staseratutti davanti alla tv per l'avversario che uscirà dalla sfida tra Juve e Milan, doppio appuntamento il 22 e il 29 gennaio. Petkovic stravolge la sua Lazio e presenta un inedito 3-5-1-1. Biava, Cana e Radu formano il pacchetto arretrato con Cavanda e Lulic esterni alti con licenza di attaccare. Centrocampo a tre con Gonzalez a destra, Ledesma in mezzo, Hernanes a sinistra. Candreva è il fantasista alle spalle dell'unica punta Floccari, Kozak va in panchina mentre Klose resta a casa con Marchetti e Mauri usciti malconci dalla partita contro il Cagliari. Maran si affida al Catania migliore, cambia solo il portiere con Frison in campo al posto di Andujar. Il resto sono tutti i titolari compreso il tridente Gomez-Bergessio-Barrientos che ha affossato la Lazio nella sfida di campionato finita con un inatteso cappotto per 4-0. Olympia compie il solito volo e poi si parte con la sorpresa di quasi 25.000 spettatori che sfidano la serata polare per abbracciare la squadra nella notte del compleanno numero 113. Al 5' subito un brivido, Hernanes sbaglia un facile appoggio, Lodi regala a Izco un tiro libero che si stampa sul palo di Bizzarri. Pochi secondi e c'è la replica biancoceleste: Floccari rifinisce per Candreva ma Frison è pronto alla respinta in angolo. La gara è piacevole, Petkovic ordina il pressing, la squadra risponde bene con tanta voglia di vincere. E alla mezz'ora trova il giusto premio grazie a Radu che svetta su un angolo di Candreva: 1-0, vantaggio biancoceleste e secondo gol con la Lazio del difensore romeno. Il Catania non si scompone, se ne sta rintanato in attesa di tempi migliori perché Ledesma domina in mezzo al campo, Lulic e Candreva affondano, Floccari è spirato e in diagonale sfiora il raddoppio con un diagonale deviato da Frison. Si accende Bergessio sul finire del primo tempo ma calcia al lato nell'ultima vera distrazione delle difesa di Petkovic. Il pubblico si diverte, la curva lancia i cori, le due tribune rispondono, l'Olimpico sembra stracolmo di affetto per una squadra che domina la prima frazione lasciando le briciole agli avversari. Si ricomincia con gli stessi giocatori e il Catania che dopo pochi secondi potrebbe sfruttare un errore di Hernanes. Contropiede ficcante ma Almiron spara alto da venti metri. Lazio distratta, Cana sbaglia l'anticipo, Bergessio ci prova di sinistro ma Bizzarri respinge con un ottimo riflesso la conclusione ravvicinata. Petkovic si infuria, la difesa si schiaccia, troppi errori in fase di ripartenza e gli ospiti crescono col passare dei minuti. Come spesso accade nel calcio, i biancocelesti colpiscono con cinismo alla prima vera azione della ripresa: Lulic ispira Floccari, il centravanti fa una giocata straordinaria per Hernanes che fa secco Frison con un destro chirurgico. Siamo al 16', la Lazio si ritrova con il vantaggio di due gol e allora Petkovic sceglie la linea prudente richiamando lo sfinito Candreva per il più difensivo Konko. Il Catania accusa il colpo, Maran cambia lo spaesato Barrientos (ammonito per un inutile protesta) inserendo Castro per tentare il tutto per tutto mentre il tecnico croato concede qualche minuto a Brocchi per Cavanda, non nella serata migliore. I siciliani ci provano, proprio l'ex milanista, appena entrato, sfiora al volo un gol da cineteca ma il colpo resta in canna. Esce Radu tra gli applausi della gente laziale (non è un caso se col suo rientro la squadra è sbocciata acquisendo una straordinaria tenuta difensiva), dentro Ciani per arginare gli ultimi assalti del Catania. In realtà, il sigillo finale è ancora di Hernanes per un rotondo 3-0 sempre ispirato da un ottimo Floccari ritrovato nel ruolo di vice Klose. L'Olimpico canta «tanti auguri alla Lazio», tanti tifosi che si spostano a piazza della Libertà luogo simbolo della nascita del club: la festa può cominciare.

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