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Una poltrona per due

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TraJuventus e Milan. Come l'anno scorso, quando però le squadre si affrontarono in semifinale con match di andata e ritorno: passarono i bianconeri, dopo i tempi supplementari, grazie a un gran gol di Vucinic da fuori area. Oggi il montenegrino, sempre alle prese con un'infiammazione al tendine d'Achille, dovrebbe partire dalla panchina («forzarne l'impiego e magari perderlo per un mese sarebbe un disastro», ha spiegato Conte) e, vista la squalifica di Quagliarella, lasciare spazio a Matri e Giovinco: «Mi attendo le giuste risposte da chi finora ha giocato meno - ha spiegato Conte - voglio anche rivedere Marrone come vice Pirlo». Squadra insomma quasi insolita, ma non per questo meno affamata: Caceres, Bonucci e Barzagli davanti a Storari, Vidal e Padoin scudieri del citato Marrone, Isla e Giaccherini (o Peluso) esterni. Il tutto, in attesa di un nuovo attaccante: «Era giusto sondare Drogba - ammette Conte - e poi fare le giuste valutazioni. Llorente? La situazione è più chiara, visto che gli spagnoli hanno scritto sul loro sito del nostro interesse. Io sono comunque contento dei miei». Obiettivo: passare il turno ed evitare di sperimentare per la prima volta la tragedia (sportiva) di due sconfitte di fila, cosa mai verificatasi in casa bianconera da quando c'è Conte in panchina. Tanto per rendere l'idea, la Signora non perde due partite consecutive - ma in realtà erano state tre - dall'inverno 2011: il 20 febbraio la squadra allora allenata da Delneri perse 2-0 a Lecce, venendo poi battuta a Torino la settimana dopo dal Bologna e quindi, il 5 marzo, proprio dal Milan. Una vita fa, ecco. «Perdere è un po' come morire - è il parere del tecnico bianconero -. La sconfitta deve fare male. Deve lasciare delusione, amarezza, rabbia e voglia di rifarsi. Far passare il ko di domenica in maniera tranquilla equivarrebbe a prepararsi a un altro ko. Dopo la sconfitta con la Sampdoria, ai ragazzi ho detto soltanto quattro parole: "Non deve più accadere". Essere sconfitti in undici contro dieci è una cosa grave che non dovrebbe mai capitare a una grande squadra». Ha invece altri problemi Max Allegri, alle prese anche con un mezzo licenziamento annunciato da Berlusconi a fine stagione: «Non ho nulla da dichiarare - la risposta del tecnico -. Ho un contratto fino al 2014 e intendo rispettarlo. Sto lavorando con i ragazzi per ottenere il massimo. In ogni caso ho sentito il presidente anche ieri, con lui parlo serenamente e il nostro rapporto è ottimo. Rimpiange Pirlo? Il presidente è a conoscenza delle vicende dello spogliatoio e non ha senso nè è giusto che io risponda alle sue esternazioni». Se ne sentiranno ancora di ogni genere, questo è certo. E, comunque, oggi c'è la Coppa Italia e ci sono - per una volta, ricambiati - i complimenti a Conte: «Sta facendo un ottimo lavoro, i risultati sono dalla sua parte e sta dimostrando tutta la sua capacità. Purtroppo Juve e Milan si incontrano ai quarti, sarebbe stato più bello in semifinale o in finale. Boateng? Non mi ha detto più niente: è contento di restare al Milan». Così pare. Capitolo formazione: torna in porta di Amelia, Mexes al centro in difesa e Pazzini in attacco.

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