Adriano Serafini Buon sangue non mente.
Mentrela sua Roma attraversa l'oceano per tornare a casa infatti, il numero uno giallorosso chiude i bilanci del 2012 tra qualche certezza in più e i soliti interrogativi futuri che soltanto il campo potrà svelare. Il primo passo verso il progetto del nuovo stadio e il rafforzamento di un brand ancora in fase embrionale di sviluppo, stanno seguendo per il momento, il loro corso prestabilito. Una società in costruzione, quindi, spesso finita sotto accusa però per l'estrema lontananza nei momenti di difficoltà della squadra. Un fatto che non è passato inosservato nella settimana americana, in cui Pallotta da padrone di casa, ha cercato di costruire un rapporto troppo difficile da mantenere a distanza. Dalla cena del 30 dicembre passata a chiacchierare al fianco di Totti (con Baldini nel ruolo d'interprete) agli 89 biglietti acquistati per portare l'intero gruppo ad assistere alla sfida tra Orlando-Miami di Nba, la vicinanza e gli sforzi fatti non sono passati inosservati. Così come la richiesta del cambiamento del volo di ritorno, dopo i disagi dell'andata per un viaggio ritenuto poco confortevole. Il nuovo ad Zanzi, partito assieme alla squadra, comincerà già da oggi il suo lavoro in pianta stabile a Trigoria, guidando una società in attesa, che il percorso intrapreso a livello imprenditoriale continui parallelamente anche sul terreno di gioco. Il 5-0 finale di ieri contro gli acerbi ragazzi dell'Orlando City ha chiuso ufficialmente il ritiro invernale negli States, che continuerà negli anni a venire ad essere comunque un appuntamento fisso. La sfida con gli americani alla fine, ha preso i contorni di una leggera sgambatura: giusto il tempo per chiudere le valige e correre verso l'aeroporto. Un doppio Lamela, Pjanic, Destro e Florenzi sono finiti nel tabellino finale di una gara accesa nei primi minuti da qualche intervento al limite degli avversari e una sostituzione forzata dell'argentino per una gomitata, che in una gara ufficiale, lo avrebbe spedito direttamente sotto la doccia. Un test, che oltre a consegnare qualche minuto in più nelle gambe di un voglioso Dodò, ha certificato le buone condizioni di capitan Totti, alle prese negli ultimi giorni con un affaticamento muscolare, che non lo terrà comunque lontano da una maglia da titolare al San Paolo. Viaggi oltreoceano definitivamente conclusi per la felicità di mister Zeman, ansioso di tornare a casa per evitare ulteriori dispersioni di energia a poche ore dalla sfida con il Napoli. Perché da una tournée all'altra, ora l'attenzione si concentrerà soltanto sui risultati.