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Gli azzurri possono regalarci un Sei Nazioni storico

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Leprestazioni fornite nel 2012 lo lasciano supporre, almeno come possibilità concreta di disputare un Sei Nazioni all'altezza di quello del 2007 quando, con Berbizier ct azzurro, la Nazionale vinse due incontri (Scozia e Galles) raggiungendo il miglior risultato nel prestigioso torneo. Gli azzurri allenati da Jacques Brunel, la cui mano comincia a vedersi nettamente sul gioco espresso in campo, hanno vinto 4 incontri sugli 11 disputati nell'anno che sta finendo ma, soprattutto, hanno messo in campo due prestazioni scintillanti nelle sconfitte contro All Blacks e Australia. Se a Firenze il calcio di un eccellente Orquera non avesse solo sfiorato i pali l'Australia sarebbe tornata a casa con un pareggio dal sapore della sconfitta. Così, invece, la sconfitta è stata ancora azzurra ma mai così gravida di buone promesse. Gli impegni contro i nostri rivali europei nel Sei Nazioni quest'anno prevedono all'Olimpico la Francia (3 febbraio), il Galles (23 febbraio) e Irlanda (16 marzo). Tre match in casa per i ragazzi di Brunel, con Inghilterra e l'eterna rivale Scozia in trasferta, un'occasione unica se la squadra manterrà lo standard mostrato a novembre contro i giganti del Pacifico. I test hanno mostrato un grande Orquera con la maglia n.10 e, se la salute lo assisterà, potrebbe fare la differenza. Poi la conferma di un pack di livello mondiale che oltre ai «soliti» Parisse, Castrogiovanni, Lo Cicero sta trovando anche giovani alternative come Favaro, De Marchi, Cittadini e la grande rivelazione Francesco Minto. Insieme con i giovani tre-quarti Benvenuti, Venditti e Andrea Pratichetti potrebbero regalarci il miglior Sei nazioni di sempre. Ale. Fus.

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