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Bradley Wiggins 9 Non solo fortissimo in bici tanto da vincere il Tour, ma anche capace di intrattenere una platea suonando la chitarra nel concerto di fine anno dello sport britannico (pochi giorni fa).

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VincenzoNibali 8 Il terzo posto al Tour lo proietta in una dimensione che fin qui aveva solo annusato. Uno degli uomini-guida per i grandi giri e per il pedale italico. Tom Boonen 9 Ha doppiato ancora una volta Fiandre e Roubaix, arrivando a un totale di 3 classiche dei muri e 4 del pavé: come lui, solo i grandissimi. Chris Froome 7 Scalpitante alter ego di Wiggins in Francia, in lotta pure alla Vuelta, è uno dei protagonisti del futuro prossimo. Alberto Contador 7 Ha faticato più del pensabile per vincere la Vuelta, al ritorno dopo una controversa squalifica. Ma l'ha conquistata d'astuzia, come solo un fuoriclasse come lui può riuscire a fare. Joaquim Rodríguez 8 La Freccia Vallone e il Giro di Lombardia impreziosiscono un'annata che altrimenti sarebbe stata ricordata più per le pur belle sconfitte (secondo al Giro, terzo alla Vuelta) che per altro. Ryder Hesjedal 7.5 Alzi la mano chi se lo aspettava a braccia alzate sul podio di Milano, al termine del Giro. E invece, con costanza e regolarità, è riuscito a diventare il primo canadese vincitore della maglia rosa. Fratelli Schleck 2 Intendiamo sia Andy che Fränk, uniti da un'indissolubile comunità di destino: Andy, che come al solito ha incentrato la stagione solo sul Tour, si è rotto l'osso sacro a giugno e nessuno l'ha più visto. Fränk ha fatto un Giro abbastanza pietoso, poi è uscito di scena in seguito a una positività alla Grande Boucle. Annata disastrosa. Philippe Gilbert 7 Dopo un 2011 da cannibale, ha reso molto al di sotto delle aspettative per tutto il 2012, salvo compiere l'impresa dell'anno al Mondiale di Valkenburg. E a una maglia iridata non si può dare meno di 7. Moreno Moser 7.5 La nuova grande speranza del ciclismo italiano porta un cognome pesante ma ha due gambe che gli consentono folgoranti sparate vincenti: sarà uno spettacolare puledro da classiche; per i grandi giri si vedrà, in fondo compirà appena 22 anni il giorno di Natale. Pat McQuaid 0 Il presidente dell'UCI coinvolta nello scandalo Armstrong non pensa nemmeno lontanamente di dimettersi, ma continua a vantare per la sua opera ipocriti quanto discutibili traguardi. Non sa (finge di non sapere) che l'unico risultato che il suo ente ha garantito al ciclismo negli ultimi 20 anni è una gravissima perdita di credibilità. M.Gra.

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