A gennaio con l'elezione si chiude l'epoca Di Rocco
Finiràl'epoca di Renato Di Rocco, presidente a capo di un movimento in difficoltà che necessita di riforme al più presto per ritrovare credibilità e speranza. I risultati, del resto, sono evidenti e spiegano la situazione meglio di qualsiasi analisi: calano i professionisti, diminuiscono le squadre (ne avremo appena 2 nel World Tour, ovvero la serie A del ciclismo, e 3 - contro le 5 del 2012 - nella seconda divisione), crolla il numero di gare (1000 in meno nel 2012 rispetto al 2011 sul suolo nazionale, a tutti i livelli), e anche i risultati sportivi non sono esaltanti: alle Olimpiadi ci ha «salvati» un bronzo di Marco Aurelio Fontana, ai Mondiali siamo stati quasi invisibili (come del resto avviene su pista), e su strada attraversiamo una fase di passaggio generazionale avara di successi. Siamo insomma molto lontani dal ruolo che storicamente abbiamo ricoperto nel ciclismo mondiale. Ma non solo noi dovremo ritrovare slancio: a livello europeo altri movimenti boccheggiano (quello spagnolo, ad esempio), a fronte di una rinascita francese e di una notevole ascesa inglese. Oltreoceano si paga qualcosa allo scandalo Armstrong, mentre Asia e Africa si offrono come nuove frontiere da seguire con interesse nei prossimi anni. Alcune date utili: 2 marzo Giro del Lazio, 6-12 marzo Tirreno-Adriatico, 17 marzo Milano-Sanremo, 31 marzo Giro delle Fiandre, 7 aprile Parigi-Roubaix, 21 aprile Liegi-Bastogne-Liegi, 11 maggio-2 giugno Giro d'Italia, 29 giugno-21 luglio Tour de France, 24 agosto-15 settembre Vuelta a España, 22-29 settembre Mondiali, 6 ottobre Giro di Lombardia.Ma.G.