Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Missione compiuta con tanta fortuna, un gol di Ciani a 35" dalla fine che regala i supplementari dopo lo svantaggio per l'autogol di Cana e le parate del redivivo Carrizo che si ritaglia una notte da protagonista dopo tanta panchina.

default_image

  • a
  • a
  • a

Chenon fosse un pomeriggio facile lo si era capito subito subito. Olympia non vola per un problema cromatico (sul campo uno scudetto della Tim Cup ne disturbava la discesa sul trespolo), poi un primo tempo da libro degli orrori con i biancocelesti svogliati e senza idee anche per colpa di troppi cambi di formazione. Due le novità non previste: l'impiego, poi benedetto, di Carrizo in porta e quello di Diakitè resuscitato dopo un lungo letargo per il rinnovo di contratto mai arrivato, per il resto fiducia a Onazi, Brocchi e alla coppia Floccari-Kozak e un'altra prova per la difesa a tre. Troppi titolari in panchina, solo qualche angolo (alla fine saranno nove) e mai una trama di gioco dignitosa. Il Siena messo in campo con logica da Iachini non si è fatto vivo per cinquanta minuti poi ha pescato il jolly sotto forma di clamoroso autogol: Ciani respinge sul corpo di Cana e palla in rete dopo la prima parata di Carrizo su Valiani. Lo svantaggio non scuote la Lazio, Petkovic ricorre subito a Mauri e Ledesma per rianimare la sua creatura, Larrondo e Bolzoni entrano dall'altra parte per proteggere il prezioso vantaggio. Entra Rozzi (non Klose lasciato a riposo in panchina in vista della Sampdoria), proprio al 90' l'attaccante argentino si lascia ipnotizzare dal connazionale Carrizo (seconda parata decisiva). Cinque minuti di recupero, tanti palloni buttati nel mucchio fino a quando spunta il «capoccione» di Ciani all'ultimo assalto a pareggiare una gara già persa. Tempi supplementari ma chi si aspetta qualche miglioramento della Lazio resterà deluso. Il Siena punge con Reginaldo che sbaglia da ottima posizione e poi con Vergassola fermato sempre dal portiere laziale, i biancocelesti si affidano solo ai calci piazzati per avvicinare l'area avversaria. I rigori sono la logica conclusione di una partita davvero brutta con Juan Pablo che si esalta e torna il portiere della nazionale Argentina. Respinge i tiri di Larrondo e Vergassola (sempre loro) mentre i cecchini di Petkovic sono impeccabili: a segno Mauri, Ledesma, Floccari e Kozak. Poi tutti ad abbracciare il portiere: con le sue prodezze tiene la Lazio dentro la coppa Italia. Ma Petkovic dovrà capire perché la sua squadra si è presentata così scarica e soprattutto potrebbe pagare lo sforzo fisico contro il Siena sabato a Genova. Ci sono solo 48 ore per raccogliere le residue energie prima delle vacanze natalizie ma servirà un'altra Lazio, quella vera, per non interrompere la serie positiva che ha riportato Ledesma & Co. al terzo posto in classifica.

Dai blog