Chi sale
Pochirischi, tanta sostanza e la voglia di continuare a volare nonostante la stanchezza dopo tante partite ravvicinate. La Lazio passa a Marassi con la settima perla in campionato di Hernanes che nel primo tempo è bravo a ribadire in rete la percussione di un Lulic ormai ritrovato. Segna verso la mezz'ora del primo tempo, poi concede nei sessanta minuti restanti di partita solo un colpo di testa di Gastaldello su angolo, un tiro da venti metri di Pozzi subentrato a Icardi annullato dalla fantastica coppia centrale Biava-Dias e qualche mischione nel finale. Tutto qui l'effetto Delio Rossi su una Samp tutto fumo e niente arrosto mentre la banda Petkovic vince con una tranquillità preoccupante per le dirette concorrenti a un posto in Champions League. Il secondo posto è il premio meritato per far trascorrere ai tifosi laziali un Natale sereno dopo aver scavalcato l'Inter fermata dal Genoa. Ieri la difesa è stata ancora una volta straordinaria con Marchetti perfetto nel chiudere le poche occasioni da rete costruite dai genovesi. A centrocampo ha giganteggiato il solito Ledesma che non sbaglia un colpo ormai da tempo memorabile (ieri la duecentesima partita di campionato con la maglia biancoceleste). Hernanes, poi, qualche volte criticato a torto, è al settimo gol (cinque in trasferta) che è stato decisivo come lo fu alla prima giornata sul campo di Bergamo. Stavolta non è servito Klose, prezioso in fase di rifinitura e comunque sempre pronto ad aiutare i compagni in difficoltà. Bene le due fasce dove la Lazio ha vinto la sua partita: Klose e Mauri da un lato, Radu e Lulic dall'altro hanno assicurato a Petkovic tutto quello che serviva: copertura ma anche spinta continua per mettere in difficoltà gli avversari. Proprio il laterale bosniaco ha dato segnali di ripresa incoraggianti per il prosieguo della stagione.I numeri sono eccezionali: battuto il record di punti di Reja che aveva chiuso il girone d'andata al massimo a quota 34 (e manca ancora la partita interna col Cagliari) con la possibilità di attaccare quello di Eriksson a trentanove, undici risultati utili consecutivi coppe comprese con otto vittorie e tre pareggi, imbattibilità di Marchetti che dura da 545 minuti. E ora? Difficile che i tifosi non chiedano al presidente Lotito uno sforzo sul mercato che si apre tra qualche giorno. Non che occorrano rivoluzioni ma se si riuscisse a prendere un centrocampista forte fisicamente e in grado di assicurare giocate di qualità. Un acquisto importante e questa Lazio può puntare davvero a un posto in Champions League soprattutto se alla ripresa il 5 gennaio saprà sfruttare il doppio turno interno contro Cagliari e Atalanta per continua a sognare. Lotito deve essere consapevole che un sforzo adesso potrebbe garantire i milioni della coppa dalla grandi orecchie inseguita nelle ultime due stagione ma poi sempre sfuggita all'ultimo respiro.