Finale col botto! Bello grosso quello col quale la Roma chiude il 2012 all'Olimpico davanti a un Pallotta esterrefatto.
Igiallorossi tornano al successo dopo il nefasto pomeriggio di Verona e confermano i miglioramenti visti in questo finale di anno e finalmente vincono in casa contro il Milan: non succedeva da 4 anni. Tre punti che fanno classifica, ma soprattutto morale per quanto visto in campo per settanta minuti: ecco, il giorno che la Roma riuscirà a mantenere questa intensità per tutta la gara, i giochi saranno fatti. Squadre speculari, si affrontano due 4-3-3 seppur molto diversi. da una parte il collettivo di Zeman che costringe tutti gli uomini in campo a contribuire alla manovra di gioco tanto in fase offensiva quanto in quella difensiva. Dall'altra il Milan che fatica molto complice anche l'anagrafe dei suoi due centrali e che si affida ai lanci lunghi per la qualità di El Sharaawy sperando di sfruttare qualche disattenzione giallorossa. Così non è, almeno per la prima frazione di gioco nella quale la Roma passa, raddoppia e allunga mettendo in cassaforte un risultato importantissimo. La prima perla della serata arriva dalla testa di Burdisso che torna al gol dopo l'intervento al ginocchio e raccoglie il calore della sua panchina. È gran festa per l'argentino che ha sofferto l'esclusione in questo avvio di stagione, ma si è fatto trovar pronto. Imperiale lo stacco di stacco di testa che raccoglie l'angolo di Pjanic. È il gol che porta avanti la Roma e la sblocca definitivamente. Il Milan accusa il colpo e si chiude dietro subendo le accelerazioni devastanti della Roma. Il raddoppio così è questione di tempo e arriva, guarda caso, sull'asse Totti-Osvaldo. Il capitano, che inizia piano ma arriva col passare dei minuti, mette dentro una palla delle sue sulla quale l'oriundo chiude di testa a rete: gol da bomber vero (10° stagionale, 9° in campionato) che manda in delirio gli oltre cinquantamila dell'Olimpico. Finito? Macchè. La Roma non si ferma e continua a martellare, De Rossi in regia conferma la teoria che nel calcio basta solo mettere le persone giuste al posto giusto. Impossibile sostenere che De Rossi in questa Roma non può giocare: rispetto per il soldato Panagiotis, ma l'azzurro è un'altra roba. La conferma arriva alla mezz'ora quando al termine della solita azione corale la palla arriva sui piedi di De Rossi fuori area: il centrocampista di Ostia finta il tiro, ma apre verticale per Lamela che da due passi castiga Amelia per la terza volta. La Roma decolla: 3-0 dopo mezz'ora... non male! La squadra di Zeman rischia una sola volta: sull'affondo del «faraone» lanciato a rete. Perfetta l'uscita di Goicoechea (altra scelta azzeccata del boemo) che gli toglie letteralmente il pallone dai piedi. Nella ripresa la musica non cambia. Il Milan prova a rientrare in partita complice anche un avvio a rilento della squadra di Zeman. Ma è solo un'illusione, perché al primo affondo vero la Roma passa di nuovo: Balzaretti sulla fascia, palla nel mezzo e Lamela sigla un'altra doppietta raggiungendo quota 10 anche lui. Allegri prova a cambiare: dentro prima Pazzini poi Bojan ma è ormai troppo tardi. C'è solo il tempo per la serata di gala di Goicoechea che si esibisce in almeno tre interventi fantastici: due volte su Boateng, poi su Bojan. Praticamente una serata perfetta se non ci pensasse Rocchi a sporcarla. A un quarto d'ora dalla fine, contropiede milanista, Marquinhos corre in aiuto di Piris sull'affondo di El Sharaawy e sposta il pallone con un braccio. Per il fiscale fischietto fiorentino è chiara occasione da gol e rosso diretto a Marquinhos (salterà il Napoli): Roma in dieci. Ma poteva finire senza il gol Pazzini e dell'ex Bojan? Ovviamente no. Prima Goicoechea commette l'unico errore della serata respingendo male e falciando Pazzini (rigore trasformato), poi la difesa si addormenta e l'ex giallorosso sigla la rete del 4-2 finale. Finale batticuore, in perfetto stile Zeman, ma va bene così.