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Simone Pieretti Fumata grigia.

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Unapoltrona per due, sembra il remake cinematografico della fortunata pellicola Usa: da una parte Andrea Abodi, presidente uscente della Lega di Serie B, dall'altra Ezio Maria Simonelli, già revisore dei conti della Lega stessa. Undici club stanno dalla parte del manager romano, sei società spalleggiano il commercialista lombardo. Il ruolo di presidente della «Confindustria» del calcio è ancora vacante, non sono bastate tre votazioni per trovare il successore di Maurizio Beretta, dimissionario dal marzo del 2011 ma anche ieri tra i candidati alla poltrona più importante di via Rosellini. Per lui una bocciatura senza precedenti. L'Assemblea, iniziata nel tardo pomeriggio, non è riuscita a trovare una soluzione. Si tornerà a votare l'11 gennaio, e bisognerà uscire con la nomina del nuovo presidente anche perché tre giorni dopo, in via Allegri, c'è l'assemblea elettiva della Figc. È stata una riunione intensa, all'ingresso il presidente del Genoa Preziosi non dà insizi e non lascia speranze ai cronisti: «Preparatevi all'accampamento, ci metterete le tende». La maggioranza sta dalla parte del presidente dimissionario della Lega di B Abodi che in questi due anni ha saputo lavorare con profitto, confermandosi uno dei manager più affidabili. Dall'altra parte della trincea c'è l'ex revisore dei conti, uomo di fiducia di Adriano Galliani. «L'Atalanta sta con Abodi, ha dimostrato di essere un manager capace - afferma il diesse Pierpaolo Marino - sarà un'elezione democratica, ma ci aspetta una giornata faticosa». Tanta fatica per nulla, ancora una volta non si è deciso niente. Ora il rischio commissariamento inizia a materializzarsi, i presidenti non possono fare altri passi falsi. La Juve e l'Inter - per una volta alleate - si schierano dalla parte di Abodi, il Milan cerca una nuova strada con Simonelli, seguito da altri cinque club. «Contiamo i voti e poi vediamo cosa succede - afferma Galliani entrando in Lega - anche perché ormai il presidente di Lega è solo una figura istituzionale, i poteri sono tutti nelle mani dell'Assemblea». E allora si contano i voti. Alla prima votazione Abodi porta a casa 11 preferenze, Simonelli ne ha 5. Un voto a testa per Lotito e Beretta, c'è anche una scheda bianca. In totale fanno 19, il Cagliari non è presente, in polemica con la Lega e la Juve per la partita che oggi si giocherà a Parma. Si riparte. Nella seconda tornata Abodi scende a dieci voti perdendo una preferenza, Simonelli sale ora a sei voti. Lotito e Agnelli hanno una preferenza a testa, Beretta è fermo al palo. Terza votazione: Abodi torna a undici voti - ne basterebbero quattordici - Simonelli resta a sei, confermata la preferenza a Lotito, Beretta torna in campo con un voto. Game over. Il diesse del Catania Gasparin abbandona la riunione, dopo di lui escono anche i dirigenti del Siena e quelli della Fiorentina rappresentata da Pradè e Mencucci. Al quarto piano di via Rosellini si continua a trattare per trovare un nome giusto: Juve e Inter da una parte, Galliani dall'altra. Undici a sei, la partita è appena cominciata. Ma Abodi starebbe valutando anche l'ipotesi di ritirare la sua candidatura a presidente di A e rimanere alla guida della Lega cadetta.

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