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Matri è Babbo Natale

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A Parma col Cagliari segna due gol e salva la Juve Cellino: sono disgustato. Marotta: accuse vergognose

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«Ilcampionato italiano è falsato, sono disgustato da questo calcio, non ne voglio più far parte». Questo il duro commento del presidente del Cagliari, Massimo Cellino, dopo la sconfitta subita dai sardi contro la Juventus sul campo neutro di Parma. La società rossoblù ha deciso di non far parlare il tecnico Pulga (espulso per proteste dall'arbitro Damato al 20' del secondo tempo) e i giocatori. Immediata la replica dell'ad della Juventus, Beppe Marotta, che ha rinviato al mittente gli strali di Cellino che aveva accusato i bianconeri di non voler giocare la gara ad Is Arenas. «Questo è vergognoso, per noi era uguale giocare a Cagliari o Parma, anzi forse in Sardegna avremmo avuto più tifosi» ha replicato Marotta. Anche l'allenatore Antonio Conte ha preferito non rispondere alle accuse lanciate dal presidente del Cagliari: «Ciò che dice non mi interessa, per me è un non argomento, a lui risponderanno i dirigenti, io replico agli altri tecnici se parlano». Buon Natale a tutti, insomma. E una partita pazza che più pazza non si può, vinta 3-1 dalla Juve (che sullo 0-1 ha anche sbagliato un rigore) grazie a una doppietta di Matri, ex di turno arrivato dalla panchina e pronto a punire la squadra che lo ha lanciato rimasta nel frattempo anche in inferiorità numerica. I bianconeri paiono subito spaesati, Meglio il Cagliari, allora: propositivo e per nulla timido, al punto che al quarto d'ora passa anche in vantaggio grazie a un rigore trasformato da Pinilla per atterramento di Sau da parte di Vidal. La Signora prova a reagire, ma sul cross di Asamoah non arriva nessuno e comunque il primo tempo propone una Signora quasi imbarazzata: un paio di accelerazioni di Lichtsteiner, una mezza girata di Quagliarella e poco altro anche perché, senza Vucinic, per i centrocampisti diventa difficile ricevere una palla come si deve in quegli inserimenti che hanno reso la Juve una macchina quasi perfetta. E se prima di metà gara un contatto in area tra Astori e Quagliarella lascia l'amaro in bocca ai bianconeri. Il piglio bianconero di inizio ripresa è tutt'altro: una sberla di Marchisio dal limite trova pronto Agazzi ed è quello il segnale che fa partire l'assedio. Conte chiede soccorso a Matri e Padoin. In un attimo, si scatena il pandemonio: traversa di Bonucci su azione d'angolo, miracolo di Agazzi su ribattuta di Matri, colpo di testa di Asamoah a botta sicura che finisce fuori ma dopo una spinta di Nainggolan. Damato caccia Astori e Pulga, la Juve sente l'odore del sangue e si procura un rigore (fallo dubbio del neo entrato Del Fabro su Giovinco): Vidal lo spara però alto e allora non resta che aggrapparsi a Vucinic. Detto e fatto: una conclusione del montenegrino dal limite non viene trattenuta da Agazzi e Matri azzecca il tap in vincente. Poi, prodigi in serie di Agazzi fino al bis di Matri con assist di mano di Vidal e alla ciliegina di Vucinic.

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