Adriano Serafini Chiudere bene l'anno, per ripartire alla grande in quello successivo.
Il2012 romanista, che si chiuderà domani sera all'Olimpico nell'ultima affascinante sfida con il Milan, ha seguito in gran parte la stessa linea agrodolce che ha accompagnato il percorso del centrocampista di Ostia. Dalle scorie della deludente stagione con l'amato Luis Enrique, alle continue sirene di mercato alimentate dai cambiamenti e dalle convinzioni del neo arrivato Zeman. Un anno contraddittorio, in cui neanche il tanto atteso rinnovo del contratto, ha consegnato al centrocampista quella serenità, difficilmente raggiungibile quando si rimane ( troppo spesso) a guardare dalla panchina. Il rischio di un'insanabile crack, sfiorato più volte nella girandola di dichiarazioni sibilline e accuse neanche troppo velate di scarso rendimento, sembra ormai non essere più un male necessario per entrambe le parti. Un primo passo necessario, compiuto senza mezzi termini dal presidente in persona James Pallotta, volato dagli States nella capitale per cercare di definire una situazione lasciata troppe volte alla libera interpretazione. Gli impegni istituzionali legati ai passi successivi per la costruzione del nuovo stadio, non hanno infatti lasciato cadere in secondo piano la questione: «Non abbiamo nessun piano di vendere De Rossi. Sono solo speculazioni, non abbiamo contatti con nessuno né ricevuto proposte». Una posizione ufficiale rilasciata dal più alto in grado a Trigoria in conferenza appena tre giorni fa, che ha fatto enormemente piacere al giocatore, tranquillizzato, confortato e considerato ancora parte fondamentale della spina dorsale della squadra. Il lungo applauso ricevuto dai compagni durante la cena di Natale al momento di salire sul palco, hanno legittimato una stima e un nuovo punto di partenza, che lo stesso Zeman sembra pronto a concedergli già da domani. Nella settimana di prove infatti, il numero sedici è sempre stato utilizzato nell'undici, che sulla carta, affronterà i rossoneri. Un centrocampo completato da Pjanic e Bradley (rispettivamente nella posizione da intermedi di destra e sinistra), in una sorta di ritorno al passato o di aspettative estive, quando nel gioco delle figurine i tre occupavano l'idea della linea titolare. Una formazione utilizzata in questa stagione soltanto nell'esordio in campionato con il Catania e mai più riproposta. Con Florenzi pronto a tirare il fiato (con 16 presenze è stato il più utilizzato con Totti), anche per il resto dei reparti sembrano esserci pochi dubbi. Con Goicoechea favorito ancora una volta su Stekelenburg, il blocco difensivo sarà ancora costituito da Piris, Marquinhos e Balzaretti, con Burdisso prima scelta nella sostituzione dello squalificato Castan. Lamela, pronto al rientro dal primo minuto, affiancherà Osvaldo e l'instancabile Totti. Numero dieci, che proprio ieri ha ricevuto a Trigoria una piccola delegazione della Virtus Roma di Basket. Uno scambio di maglie con Datome e un breve colloquio con D'Ercole e coach Calvani, a cui ha partecipato anche Baldini e un appassionatissimo James Pallotta. Poi per il capitano virtussino foto con l'amico De Rossi e conseguente twittata di rito: «Stima e rispetto per Daniele». La stessa che il popolo romanista è ansiosa di tributargli domani sera all'Olimpico.