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Chelsea-Corinthians, il mondo in palio

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Benitez punta su Mata e Torres, brasiliani con Paulinho inseguito dall'Inter

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AYokohama (ore 11.30 italiane diretta in pay tv su Premium Calcio e Premium Calcio HD) andrà in scena una finale atipica. Due squadre salite alla ribalta internazionale soltanto in tempi recenti, che proveranno a entrare nella storia vincendo il Mondiale per Club. Da una parte i brasiliani di San Paolo vincitori della Coppa Libertadores per la prima volta, dall'altra il Chelsea di Abramovich finalmente salito sul tetto d'Europa dopo tanti tentativi andati a vuoto. Per arrivare all'ultimo atto della manifestazione hanno eliminato Al Ahly e Monterrey, avversari non certo di grande spicco. I blues partono con i favori del pronostico anche se è forse la finale più equilibrata degli ultimi anni. I londinesi vengono dalla cocente eliminazione dalla Champions per mano della Juventus e costata la panchina a Di Matteo. Il nuovo condottiero è Rafa Benitez, uno che di Mondiali per Club se ne intende avendolo già vinto con Liverpool e Inter. In più un tecnico fortunato, il che non guasta affatto. Basti pensare alla rocambolesca vittoria in Champions a Istanbul contro il Milan, ma non solo. È la seconda volta che lo spagnolo si gioca il gradino più alto del mondo sfruttando il lavoro altrui. Già successo con Mourinho nel 2010, a distanza di due anni riecco la chance favorita dall'esonero di Di Matteo. Fortune a parte, questo Chelsea non è insuperabile. In campionato è appena terzo con dieci punti di ritardo dal Manchester United capolista. Benitez che ha conquistato solo cinque punti in quattro partite mantiene comunque ottimismo per il prosieguo della stagione: «La gente dice che è una corsa a due - riferendosi anche al City - ma vincendo due o tre partite di fila aumenta la fiducia. Se conquistiamo il Mondiale per club e giochiamo come abbiamo fatto col Monterrey, questa squadra può vincere diverse partite di seguito». Il Chelsea punta tutto sul talento dei vari Mata, Oscar, Hazard e Torres. Il Corinthians può contare sulla classe del brasiliano Paulinho, sogno dell'Inter, e sul gioco più che europeo dell'allenatore Tite. Oggi tocca al campo dire la sua.

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