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Roma Dagli errori al riscatto, Piris titolare fisso e più vicino alla conferma Intanto Sabatini continua a lavorare su Wallace, terzino del futuro

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Inveceil «piccolo» Ivan Piris è uno di quelli che deve sudare ogni giorno, combattere lo scetticismo a forza di sovrapposizioni, diagonali e chiusure. Senza girarci troppo attorno, Roma lo ha puntato e bollato subito come «sòla», lo ha condannato in modo definitivo dopo l'errore plateale nel derby, ma ora si è fatta venire il dubbio: hai visto mai che questo terzino dall'aria impaurita non è poi così male? Chi lo pensa dall'inizio è Zeman. Piris non è mai stato in discussione nei pensieri del boemo: fatta eccezione per la sostituzione con il Bologna, all'insegna dell'evitiamo altri danni, e delle due successive panchine con Sampdoria e Juventus, il tecnico ha sempre puntato sul paraguaiano e da qualche partita sta raccogliendo dei frutti interessanti. Non che avesse chissà quali alternative, ma dare tanta fiducia a questo ragazzo un po' impacciato è stata comunque una scommessa. Adesso Piris è diventato un punto fermo della difesa, insieme a Marquinhos, Castan e Balzaretti: un quartetto finora sempre vincente. Affinata l'intesa tattica e linguistica con i compagni, il livello delle sue prestazioni sta salendo di partita in partita, aiutato dal lavoro di Bradley sulla stessa fascia. Se ne sono accorti, ovviamente, anche ai piani alti della Roma. Quello che piace di più di Piris è la sua «fede»: non c'è un'azione in cui non si proponga in avanti, anche se spesso viene ignorato dai compagni. Si riferisce proprio a questo Zeman quando dice che «dobbiamo sfruttare di più gli spazi esterni mentre spesso ci andiamo a chiudere al centro». Se inizieranno a farlo, Piris potrebbe diventare ancora più utile e guadagnarsi quella conferma che un mese fa sembrava davvero impensabile. L'accordo col Real Maldonado, una sorta di club virtuale che acquista e rivende giocatori in giro per il mondo senza mai schierarli, prevede un diritto di riscatto in favore della Roma per 4 milioni di euro dopo il milione di euro del prestito, ma come in tutti gli affari il prezzo è trattabile. Con un anno di ambientamento alle spalle, Piris può essere l'uomo giusto per far inserire senza fretta il terzino destro del futuro: Wallace resta l'idea fissa della Roma. Il brasiliano è stato appena acquistato dal Chelsea, che ha investito 11 milioni e lo lascerà al Fluminense fino a gennaio. Restando nella rosa dei campioni del Brasile potrà partecipare serenamente al prossimo torneo sudamericano Under 20 e alla prossima Libertadores. Ma il principale motivo è un altro: Wallace non può essere tesserato in Inghilterra. I rigidi paletti della FA consentono infatti l'ingresso di giocatori extracomunitari solo se nell'anno solare precedente sono stati convocati per il 75% delle partite della nazionale maggiore. Requisito che il 18enne Wallace non può avere. Anche a giugno servirebbe una deroga, ma la soluzione più probabile è proprio il prestito alla Roma, che ha strappato una promessa al Chelsea e ha lavorato ai fianchi con l'entourage del ragazzo. Wallace ha già deciso che sceglierà la squadra giallorossa se, come sembra, il club di Abramovich non gli aprirà subito le porte. La Roma lo aspetta. Per goderselo e poi, se possibile, tenerselo.

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